isolapulita

Just another WordPress.com weblog

Archive for the tag “VOTO DI SCAMBIO”

LA GIUNTA PORTOBELLO SI E’ AUTODIMESSA per DISASTRO AMBIENTALE

I DIMISSIONARI RESPONSABILI DEL DISASTRO DI ISOLA DELLE FEMMINE 

LA COMMISSIONE GOVERNATIVA DI ACCESSO AGLI ATTI SI INSEDIA AL COMUNE DI
ISOLA DELLE FEMMINE 

LA COMMISSIONE GOVERNATIVA DI ACCESSO AGLI ATTI SI INSEDIA AL COMUNE DI
ISOLA DELLE FEMMINE 

LA COMMISSIONE GOVERNATIVA DI ACCESSO AGLI ATTI SI INSEDIA AL COMUNE DI

ISOLA DELLE FEMMINE
COMUNICATO STAMPA “RINASCITA
ISOLANA”
Il
Movimento Politico “Rinascita Isolana” è costretto, per l’ennesima volta, a
constatare l’assoluta incapacità dell’Amministrazione in carica al Comune di
Isola delle Femmine di gestire la cosa pubblica, e la preoccupante assenza di
senso civico – prima che di responsabilità politica – in capo ai consiglieri di
maggioranza.
Stamane
(12.09.2012) si è consumato l’ennesimo insulto alla dignità e ai diritti dei
cittadini isolani: per la terza volta consecutiva (!!!) gli esponenti del
gruppo che sostiene il Sindaco pro-tempore
Gaspare Portobello – in piena emergenza
rifiuti, dinanzi ad un Paese sommerso da montagne di immondizia, che offendono
la comunità e la ammorbano di miasmi
– hanno deliberatamente deciso di far
mancare il numero legale, impedendo la celebrazione dell’assise civica, che
avrebbe dovuto discutere delle famose S.R.R.,
le società di regolamentazione del servizio di raccolta dei rifiuti, probabili
eredi del sistema ATO.
L’Amministrazione
(in uno con la sua propaggine consiliare) ha mostrato totale disinteresse per
una questione di importanza cruciale per la vita stessa degli abitanti di Isola
delle Femmine – e del comprensorio tutto – rifiutandosi persino di discutere,
in Consiglio Comunale, del problema.
La
delicatissima fuoriuscita dell’ente locale dalla fallimentare esperienza delle
società consortili (che sinora hanno gestito il servizio per conto dei
Comuni-soci), richiedeva invece una disamina approfondita e scelte meditate da
parte di coloro i quali, pur temporaneamente, rappresentano la cittadinanza: aver rimesso al Commissario regionale ogni
valutazione, significa avere vergognosamente e pavidamente abdicato al proprio
ruolo istituzionale
.
Lo
stesso Sindaco, peraltro, già il 3 agosto 2012 aveva dato il buon esempio ai suoi consiglieri,
disertando l’assise civica chiamata a valutare l’ argomento-rifiuti, per presenziare al rilascio di un
provvedimento amministrativo in favore della discoteca più glamour del Paese: ad ognuno le sue priorità.
E’chiaro
che i descritti atteggiamenti vanno letti alla luce della situazione di impasse, determinata dall’attesa delle deliberazioni ministeriali
sulla richiesta di scioglimento dell’Amministrazione Portobello per
infiltrazioni mafiose
; pur tuttavia è inaccettabile che mentre Sindaco,
assessori e consiglieri sfogliano la margherita
delle dimissioni
, il Comune di Isola delle Femmine venga trascinato in un
vortice di degrado, dissesto finanziario, insalubrità.
E’
proprio vero, gli scranni vuoti della biblioteca comunale – ove dovrebbero
svolgersi le sedute consiliari – fotografano compiutamente l’indecorosa vacatio istituzionale, che attualmente
caratterizza il nostro Paese.
Isola delle
Femmine, lì 12 settembre 2012
Movimento
Politico Rinascita Isolana

 

 

Uno dei tanti
 PERCHE’ ALLE COSTRETTE DIMISSIONI DELLA GIUNTA DEL PROFESSORE

ABBANDONIAMO LA BARCA
   CON LA SICUREZZA DI LASCIARVI IN UN MARE DI MUNNEZZA.
I CITTADINI DEVONO
SAPERE CHE NEGLI ULTIMI 
1000 MILLE GIORNI DELLA NOSTRA AMMINISTRAZIONE BEN 673  SEICENTOSETTANTATRE   PAESE E’ STATO
LETTERALMENTE RICOPERTO IN OGNI SUO SPAZIO DI MUNNEZZA DI OGNI GENERE
DALL’AMIANTO AI RESTI DI CIBO ALLE CASSETTE DI FRUTTA AVARIATA RIFIUTI DEL
LABORATORIO DI ANALISI  SCATOLETTE ALIMENTARI SCADUTE
   MATERIALE DI RISULTA DELL’EDILIZIA CARTONE VERNICI VETRO………..
PER NON PARLARE DELLA FAMOSA TESTA DI CAVALLO
NEGLI ULTIMI  MILLE GIORNI DI NOSTRA AMMINISTRAZIONE DALLE
MONTAGNE DI RIFIUTI SPARSE IN TUTTO IL PAESE SI SONO SVILUPPATI BEN  
76 INCENDI.
LE DIOSSINE DEGLI INCENDI DEI RIFIUTI SONO
RIUSCITE BENISSIMO AD UNIRSI A QUELLE PROVENIENTI DALLA ITALCEMENTI E
MISCELLARSI CON BENEZENE CROMO ESAVALENTE PM10 POLVERI SOTTILI ZOLFO …….
CI DIMETTIAMO
 PRIMA CHE LA BARCA AFFONDI! VISTO COME ABBIAMO ROVINATO IL PAESE
2004 SE SAREMO ELETTI SARA’ NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’
2009 SE SAREMO ELETTI E’ NEL SEGNO DELLA
CONTINUITA’
2012 PECCATO ! PECCATO! PECCATO! 
 
Oggi ci dimettiamo
per avere concluso la nostra missione:
PORTARE ALLA
BANCAROTTA IL VOSTRO PAESE ISOLA DELLE FEMMINE
SIAMO RIUSCITI A
RIDURRE IL VOSTRO PAESE LA PERIFERIA “ZEN” DI PALERMO
SIAMO RIUSCITI A FAR
DEISTERE QUEI POCHI MALCAPITATI TURISTI A LASCIARE ANTICIPATAMENTE I NOSTRI
ALBERGHI E QUINDI IL NOSTRO PAESE
SIAMO RIUSCITI NEGLI
ANNI A FAR PASSEGGIARE I POCHI MALCAPITATI TURISTI A PASSEGGIARE FRA CUMULI DI
MUNNEZZA
PER  IL NOSTRO
 SENSO DI RESPONSABILITA’  CHE CI  CONTRADDISTINGUE 
COMUNICHIAMO AI   cittadini CHE  interrompIAMO  questo
NOSTRO  impegno portato avanti  con grande passione per il bene di 
poche e selezionate persone.
SI! SI! SI!SI SI! 
OGGI SIAMO COSTRETTI
A DIMETTERCI PRIMA CHE VOI CITTADINI VI RENDIATE CONTO DELLE GROSSE PALLE CHE
VI ABBIAMO RACCONTATO NEL PROGRAMMA ELETTORALE DEL 2009:
                    
PER
ESEMPIO PORTARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 50%
                    
OPPURE
LA PALLA  DELLE PISTE CICLABILI
                    
OPPURE
IL POTENZIAMENTO E LA MIGLIORIA DELL’ARREDO URBANO
                    
OPPURE
LA GROSSA PALLA CHE VI ABBIAMO FATTO BERE CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE.
L’AREA PEDONALE E LA VALORIZZAZIONE DELLA ZONA TORRE IN TERRA
SU UN PUNTO DOBBIAMO
CHIEDERVI SCUSA PER NON AVERLO REALIZZATO:
-REALIZZAZIONE DI
VARCHI LIBERI PER LA FRUIZIONE DELLA SPIAGGIA LA PREVISTA VIA DI COLLEGAMENTO
DELLA VIA 
 MARTIN LUTHER KING  A VIALE DEI SARACENI. NON
VOLEVAMO DISTURBARE I SONNI TRANQUILLI DEI RESIDENTI DI VIA MARTIN LUTHER KING
A  nulla è valsa
la resistenza che abbiamo opposto al lavoro  della COMMISSIONE GOVERNATIVA
di accesso agli atti insediatasi al Comune di Isola delle Femmine, VOLUTA
AUSPICATA E DESIDERATA DA PARTE DELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CITTADINI DI
ISOLA DELLE FEMMINE.
NOI TUTTI AD INIZIARE
DAL SOTTOSCRITTO  PROFESSOR Gaspare, Napo, Ale, Giovanni, Salvo Alberto
Zii Nipoti Cognati Generi Futuri Generi Sorelle Fratelli Cugini  ci siamo
asserragliati nel “fortino” di Via Colombo per difenderci dall’assalto di
cittadini inferociti che ritenevano NOI responsabili dei  rifiuti che
ormai ricoprivano da mesi  le strade e le piazze di Isola.
Per anni mesi
settimane giorni  abbiamo subito l’onta del discredito perché alcuni
  dei nostri  amici parenti e collettori di voti omettevano di pagare
la tassa della munnezza. E pensare che al nostro amico e collega Napo siamo
riusciti a fargli pagare per 
META’ la tassa della munnezza  della palestra affidata 
in gestione dal “parente” Sindaco (rep n 811/2003) alla moglie Lucido Maria
Stella!
Grandioso è stato
l’impegno con la 
ITALCEMENTI, nell’anno 2008 grazie alla
collaborazione della PRESIDENTESSA della Commissione Ambiente Consiliare, MA
SOPRATTUTTO DELL’INTERO GRUPPO prima “Isola per Tutti” e poi “Progetto
Cementificazione ed Inquinamento”  
Siamo riusciti grazie
all’assenza  delle associazioni  ambientaliste a far
ottenere    alla ITALCEMENTI l’Autorizzazione Integrata
Ambientale della Regione Sicilia.
Alla Italcementi
abbiamo permesso di tutto e di più nell’ASSENZA di  autorizzazioni, nello
sforamento della massa delle emissioni, nella emissioni di ogni tipo di
inquinante tipo CROMO ESAVALENTE VI.benzene diossina in quantità persino
spropositata, pm10 polveri fini sottili ultrassottili insomma di quella roba
che riesce a penetrare facilmente nel tessuto umano. 
Abbiamo concesso che
la ITALCEMENTI anzitempo bruciasse in notevoli quantità
800 TONNELLATE  i rifiuti di
refrattari
,
gessi chimici ……..
Alla Italcementi abbiamo
permesso per anni  di non ottemperare alla direttiva Europea che imponeva
l’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE entro il 30 ottobre 2007
.
Alla Italcementi, IO
 SINDACO ed il mio gruppo politico, abbiamo permesso  di non rispettare
le prescrizioni imposte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale il quale
prevedeva l’adozione delle migliori tecnologie per tutte le aziende che
inquinano.
Sin dal luglio 2010 NOI
alla Italcementi  permettiamo l’attività produttiva anche in assenza dell’A.I.A.
in quanto decaduta per mancato rispetto delle prescrizioni.
Insomma Gaspare
Sindaco e TUTTI TUTTI NOI del gruppo politico “Progetto Isola” siamo riusciti a
creare anzitempo la nostra piccola TARANTO.
NATURALMENTE TUTTO
QUESTO GRAZIE ANCHE ALLA DISPONIBILITA’ DELLA ITALCEMENTI PER QUANTO RIGUARDA
EVENTUALI ATTREZZATURE SCOLASTICHE O PARTECIPAZIONI A SAGRE PAESANE…….
Nessuna riconoscenza
per i nostri sforzi ad implementare  l’immagine di Isola delle Femmine e
le sue strutture ludico ricettive. Vedasi le nostre frequentazioni estive al
MOMA BEACH ora FREE BEACH o le nostre incursioni alla discoteca MOMA GLAMOUR
(APERTA ANCHE IN ASSENZA DEL PAI)
Ah! Quanti sacrifici
mal ripagati!
Nessuna riconoscenza
per noi che siamo riusciti con impegno e fatica a rendere Isola delle Femmine
una perfetta periferia della peggiore Palermo fatta di delinquenza di droga
e………
Nessuna riconoscenza
per NOI che molto ci siamo prodigati a far CEMENTIFICARE, grazie al sacrificio
economico di alcuni nostri amici, le poche aree libere esistenti a Isola,
comportando un sacrificio di moltissimi cittadini che hanno dovuto fare a meno
di aree pubbliche a loro destinate (aree verdi, servizi pubblici e sociali…..).
Tutto questo ed altro
volevamo riferire al Prefetto nell’incontro di Giovedì.
Purtroppo  siamo
stati ricevuti dal Viceprefetto!!!!
Un messaggio chiaro
nemmeno Lui ha voluto parlarci, anzi il messaggio che ci è stato inviato:
DIMETTETIVI PRIMA CHE LA
BARCA AFFONDI!
OGGI A MALINCUORE CI
SIAMO DECISI A SEGUIRE IL CONSIGLIO DATOCI:
CI  SIAMO
DIMESSI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
PROGETTO FIATO SUL COLLO
ASSOCIAZIONE AGENDA ROSSA DI ISOLA
DELLE FEMMINE

Gli ispettori: emissioni anomale all’Ilva


IL SIDERURGICO DI TARANTO Il video

Gli ispettori: emissioni anomale all’Ilva

IL SIDERURGICO DI TARANTO Il video
Gli ispettori: emissioni anomale all’Ilva
Vertice in Procura, ulteriori limitazioni alla produzione
Ferrante: collaboreremo. Secondo i tecnici comporterà 
un nuovo indotto e la
richiesta di molta manodopera

Ferrante


TARANTO – Quasi quattro ore di letture, dichiarazioni e presentazione di
dati soprattutto sulla produzione correlata alle emissioni di sostanze
inquinanti. Nel vertice di ieri in Procura tra magistrati e curatori giudiziari
degli impianti Ilva ritenuti pericolosi per l’ambiente, e per questo sequestrati
(ma ancora in funzione), non sono mancati ulteriori inviti alla direzione dello
stabilimento (in quella sede rappresentata da Bruno Ferrante nella sua seconda
veste di custode del tribunale), a rimodulare metodi e velocità di esercizio al
fine di rendere al minimo il rischio di inquinamento prima di arrivare
all’obiettivo finale della completa ambientalizzazione. «Ci hanno dato delle
indicazioni precise, operative, con obiettivi che sono quelli del contenimento
delle emissioni. Adesso spetterà ai custodi tecnici, ed al sottoscritto, operare
collegialmente riferendo ovviamente al procuratore della Repubblica, Franco
Sebastio, e operando nel senso da lui indicato», ha detto Ferrante lasciando il
palazzo di giustizia inseguito dai cronisti e telecamere.


CLIMA SERENO – Il presidente del Cda del siderurgico è apparso disteso
e rassicurante commentando con i giornalisti lo stato d’animo che si vive
all’interno dello stabilimento. «Durante le pause per il pranzo ci incontriamo
spesso con i lavoratori che esprimono la loro preoccupazione mentre noi li
rassicuriamo circa il loro futuro», ha detto l’ex prefetto che è stato il primo
a lasciare la riunione non prima di affrontare la spinosa questione della
facoltà d’uso degli impianti.
NIENTE POLEMICHE – «Il sequestro preventivo disposto prima dal gip e
poi dal Riesame – ha precisato Ferrante – parla del sequestro degli impianti ai
fini del risanamento e della messa in sicurezza. Nessuno ha mai pensato alla
facoltà d’uso, non è un termine che compare ma si parla di utilizzo a quei
fini», ha concluso il manager evitando facili polemiche. Al summit erano
presenti, oltre a Ferrante, gli altri tre curatori, gli ingegneri Barbara
Valenzano, Emanuele Laterza e Claudio Lofrumento, e il comandante del nucleo
ecologico di Lecce, il maggiore dei carabinieri Nicola Candido. Al completo
anche il quartetto di magistrati guidato dal procuratore capo, Franco Sebastio,
il suo aggiunto Pietro Argentino e i sostituti procuratori, Mariano Buccoliero e
Giovanna Cannarile.
IL DOSSIER – Poco si sa sul contenuto del rapporto presentato dai
curatori frutto delle loro ispezioni fatte in questi giorni, anche di notte,
all’interno dell’acciaieria. Non poche, comunque, le criticità riportate nel
corposo dossier consegnato al procuratore Franco Sebastio. Tra queste l’incendio
del nastro trasportatore di tre giorni fa, quando una colonna di fumo si è
levata per circa mezz’ora creando apprensione e panico ed anche un paio di
slooping, il fenomeno che sprigiona in atmosfera gas inquinanti dovuto
all’utilizzo improprio delle torce al servizio delle acciaierie. Un altro
aspetto di novità contenuto nella relazione dei curatori, rivelato dal
procuratore Sebastio nel suo breve incontro con i giornalisti, è la parte che
riguarda l’ambientalizzazione degli impianti e il relativo impiego di forza
lavoro. «Per eseguire tutti gli interventi previsti – ha riferito Sebastio – i
tecnici hanno calcolato un considerevole vantaggio dal punto di vista lavorativo
e la nascita di un nuovo indotto». Niente, invece, sui tempi necessari. «Come
faccio a dare ai curatori una scadenza considerata la complessità dei lavori
necessari?», ha risposto Sebastio.
TRIBUNALE BLINDATO – L’atteso vertice si è così concluso in un
tribunale blindato e protetto da decine di forze di polizia, carabinieri e
vigili urbani che hanno assicurato una cintura di sicurezza forse eccessiva
rispetto alle presenze di pubblico composte quasi esclusivamente da esponenti
dell’informazione
.

Francesco Casula
Nazareno
Dinoi   
03 settembre
2012


Ilva, la busta passa da Archinà a Liberti
Guarda il video alla stazione
di servizio

Per gli inquirenti è una mazzetta da 10mila euro
Il perito si difende:
«Conteneva la bozza di un accordo»




TARANTO – È il
26 marzo 2010. Girolamo Archinà, allora responsabile delle relazioni
istituzionali Ilva, è appena arrivato nell’autogrill tra Taranto e Bari
all’altezza di Acquaviva delle Fonti. Porta con sè una busta bianca: per i
finanzieri, che da mesi lo intercettano, quella busta contiene 10mila euro in
tagli da 100 e da 50. I militari ritengono che sia una «mazzetta» per
ammorbidire una perizia disposta dalla procura di Taranto. Sul retro della
stazione di servizio, l’ex pr della famiglia Riva, incontra infatti Lorenzo
Liberti, all’epoca perito scelto dal pm Mariano Buccoliero per studiare le
emissioni di diossina dal camino E312. Archinà e Liberti chiacchierano
passeggiando con circospezione. La busta passa dalle mani del dirigente Ilva a
quelle del perito, tutto catturato dalle telecamere di sorveglianza
dell’autogrill e sotto gli occhi dei finanzieri che seguono a distanza
l’incontro. Gli investigatori decidono di non procedere all’arresto in flagranza
di reato: le intercettazioni stanno svelando gli intrecci tra politica e
imprenditoria sulla gestione dell’ambiente a Taranto. Inquinamento, ma anche
discariche, rifiuti, energie rinnovabili e tanto altro. Patti scellerati,
secondo gli inquirenti, che non vanno bruciate per raccontare la storia di un
«ambiente venduto».

LE INDAGINI – L’inchiesta porta proprio questo nome e coinvolge
politici locali, funzionari pubblici e imprenditori. L’incontro tra Archiná e
Liberti viene peró stralciato per confluire nell’indagine della magistratira sul
disastro ambientale a Taranto: 91 pagine di informativa che svelano solo una
minima parte delle pressioni dei vertici del siderurgico per tenere le
informazioni sgradite «sotto coperta». Liberti sarà ascoltato dal pm Remo
Epifani solo un anno e sette mesi più tardi: «Quella busta – spiegherà al
magistrato – conteneva la bozza di un accordo tra Ilva e Politecnico di Bari (in
cui Liberti insegna, ndr)». Il docente universitario resta peró sotto indagine,
insieme ad Archinà, per corruzione in atti giudiziari. Per l’Ilva i 10mila euro
ritirati da Archinà il 26 marzo sono un’offerta per la Chiesa di Taranto.

Nazareno Dinoi

01 settembre 2012

Taranto, la rivolta delle vedove“Mai più ricatti tra lavoro e salute”

Rabbia e veleni di una
città che vive e muore di Ilva. E gli operai con i figli malati: “Sì, aveva
ragione chi protestava”

di CONCITA DE GREGORIO

COSA c’è di diverso è che gli muoiono in mano i
figli bambini e ora sanno perché. Che non possono mangiare il formaggio delle
loro pecore né le cozze del loro mare. Che i pediatri negli ospedali congedano
le puerpere raccomandando omogeneizzati al posto delle prugne cotte. E latte in
polvere anziché quello del seno perché nella frutta degli alberi e nel latte
delle madri c’è il veleno, e ora sanno qual è. Cos’è cambiato sta tra la culla e
il tavolo da pranzo, dentro le vite di ciascuno. I figli che impallidiscono di
leucemia, il cibo che sparisce dai piatti. L’unica cosa che conta, l’unica cosa
seria: nascere e crescere i figli, mangiare.

È così che dopo tutti questi anni, quasi cinquanta
dalla posa della prima pietra della Fabbrica, la voce di quelli che trenta,
venti, dieci anni fa dubitavano e obiettavano, poi scrivevano e chiedevano, poi
protestavano, poi urlavano piangendo e maledicevano  –  pazzi, esagitati,
estremisti, anime belle ambientaliste, nemici del lavoro e del popolo  –  è così
che poco a poco quella voce sottile e molesta è diventata la verità di tutti. Se
si muore, a Taranto, è colpa del “minerale”. Così lo chiamano le vedove
analfabete che ti aprono casa per mostrarlo che a chili si accumula nero sotto
le loro scope, le madri che lavano la faccia ai figli al ritorno da scuola,
quando c’è vento i bimbi arrivano a casa con la faccia che brilla come se
fossero truccati per andare
in discoteca. Il minerale. I residui di ferro che luccica, la polvere nera
che vola e si fa aria, entra nei polmoni e poi nel sangue. Nel minerale il
veleno: la diossina che per decenni si è mangiata gli uomini da dentro,
mascherata da fatalità destino malasorte. A volerci credere, a doverci credere
“perché noi lo sentivamo il rumore la notte e la vedevamo la polvere nera ma, ci
crede?, ci faceva piacere perché erano il rumore a la polvere che ci davano da
vivere. Gli uomini uscivano per andare a lavorare e portavano i soldi a casa.
Che altro dovevamo volere”.
Poi sì, certo. Ora c’è la decisione di Patrizia
Todisco, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Taranto che ha
disposto il sequestro dell’area a caldo del-l’Ilva, e la bonifica che deve
passare per il blocco della produzione. Un’acciaieria non si spegne staccando la
spina, però. Ci vogliono mesi, e in questi mesi  –  proprio questi, adesso  – 
ci sono i ministri che scendono in Puglia e trattano coi Riva, i padroni,
improvvisamente e finalmente inclini a versare milioni per la bonifica. Ci sono
i politici che dispongono ordinanze (“vietato passeggiare e far giocare i
bambini nelle strade del quartiere Tamburi”, per esempio, provate a immaginare
come suona alle orecchie di chi ci abita). L’imminente e prossima distruzione di
venti tonnellate di cozze alla diossina, pescato per un valore di quattro
milioni di euro: la rovina. Le signore della borghesia tarantina che manifestano
per strada, i giornali e i siti che denunciano le mazzette, la corruzione, il
silenzio pagato perché è chiaro  –  si mostra ora con l’evidenza delle prove  – 
che il silenzio delle istituzioni, dei partiti e dei periti, di questa Chiesa
gommosa e opulenta è stato comprato, negli anni, dai Riva. Col lavoro che
avevano da distribuire agli ultimi e coi soldi in busta a tutti gli altri. “Non
prenderemo più donazioni dal-l’Ilva”, dice il nuovo vescovo con questo
archiviando come peccato veniale i milioni di lire e poi di euro che i suoi
predecessori, ultimo monsignor Papa, hanno incassato nei decenni con causali
verosimili e persino meritorie: ristrutturare l’oratorio, rifare la facciata
della chiesa, finanziare la mensa dei poveri. Assegni da 300 mila euro. In
cambio, tolleranza. Braccia che si allargano e occhi al cielo, cosa vuoi figlia
mia, fatti forza, è il volere del Signore.
Ecco, sì, tutto questo. Ma a starci a Taranto, a
viverci qualche tempo che non sia il tempo di girare due riprese per la tv, ti
fermano per strada e ti dicono in dialetto e in italiano che quel che c’è di
nuovo non è una sentenza, una perizia, un controllo che di notte quando la
fabbrica brucia come un incendio non si è fatto  –  in cinquant’anni  –  mai.
No. Quel che c’è di nuovo è un piccolissimo sollievo figlio del contagio. I
predicatori solitari, i ‘pazzì e i ‘fanaticì che giravano coi cartelli e
affiggevano targhe sui muri dieci anni fa oggi si voltano attorno e con un
sorriso di sollievo accolgono chi arriva. Chè poco a poco anche gli operai
cominciano a scendere dai balconi giù per strada: quelli che “si deve vivere,
l’Ilva è lavoro”, quelli che alle assemblee non c’erano mai perché facevano gli
straordinari per arrivare a 1500 al mese e che si fottano le chiacchiere. Loro,
gli operai. Ora ci sono, non tanti ma tanti, alle riunioni e ai cortei fino in
prefettura, ad ascoltare Michele Riondino il giovane Montalbano della tv che
davanti al mare caraibico degli scogli di San Vito dice “io sono nato dove siete
nati voi, ai Tamburi, e vi dico che dobbiamo fare noi quello che non hanno fatto
mai i sindacati, i partiti di sinistra. Siete tutti, siamo tutti sotto ricatto.
I tarantini sono sempre stati merce di scambio, numeri che valgono solo quando
c’è da votare. L’Ilva ha fabbricato acciaio e paura. Ma l’altro giorno, in
piazza, ho visto un’Apecar di operai che sembrava un carrarmato. E’ quello che
serve, servite voi: è venuta l’ora di farci sentire”. 
Trecento persone ad
ascoltarlo, un’ovazione. Può più il Montalbano della tv di cento professori,
perizie, tribunali. I Tamburi, dove è nato Riondino, è il quartiere che confina
con la fabbrica. Le case erano lì da prima, la gente negli anni Sessanta ci
andava a vivere per far respirare i figli, perché era un po’ più in alto e c’era
l’aria buona. Tamburi come il rumore di tamburi che faceva l’acqua
nell’acquedotto romano. Oggi è il posto dove non si può passeggiare, ha detto il
sindaco. Le case toccano il muro di cinta dell’Ilva e quello del cimitero. E’
tutto lì, quello che serve per vivere e per morire: le tombe affacciano in
fabbrica, ci si resta anche da morti. Per strada cani randagi, quasi cento
taverne dove andare a ubriacarsi la sera, deserto di uomini, cartelli di
“vendesi” ovunque. La gente se ne va. Ha venduto casa Franco Fanelli, 55 anni,
dopo che hanno diagnosticato la leucemia a sua figlia Annachiara, 13. “Quando
siamo arrivati in ospedale ho trovato nella stanza un operaio che conoscevo
bene, era uno di quelli che quando manifestavamo per strada ci guardava dalla
finestra e chiudeva le tende. Era lì con la figlia malata di tumore. “Dobbiamo
far chiudere tutto”, mi ha detto in dialetto. Ora lo dici?, gli ho risposto. E
lui: “che ne sapevamo, prima?”. Ecco, ora lo sa”. 
Fanelli ora sta a
Leporano, lontano dal minerale. Annachiara ha finito la chemio e porta un filo
di trucco, forse l’anno prossimo tornerà a ballare. Le sono ricresciuti i
capelli, erano biondi ora sono neri, pazienza. Ride, esce, il ragazzino
l’aspetta. Il rosario di suo padre Franco è questo: morti di tumore entrambi i
genitori, morta una sorella e malati (intestino, prostata, fegato) altri tre
fratelli di nove, quattro su nove. morta la prima moglie Antonella, “un sarcoma
che aveva 18 anni, io 24, l’ho sposata due mesi prima che se ne andasse, era il
suo desiderio”. Malata di leucemia la figlia. Fanelli sono vent’anni che
combatte il veleno dell’Ilva che fa morire di cancro vecchi e neonati, famiglie
intere. “Ho calcolato che sono morte 70 mila persone in 15 anni. Ma nessuno lo
dice, lo tengono nascosto. Qui a Taranto non c’è il registro dei tumori, lo sa?
Non le sembra pazzesco? E non c’è nemmeno l’oncologia pediatrica in ospedale.
Bisogna andare a Bari, o al Nord. Così quelli che si ammalano e muoiono fuori,
cioè quasi tutti, non entrano nel conto e le statistiche stanno a posto”.
All’ospedale di Taranto non c’è l’oncologia pediatrica. Al Moscati, che domina
l’Ilva dall’alto, i volontari dell’Ail, associazione italiana leucemie, hanno
allestito con le donazioni una stanzetta minuscola, due letti e una culla, per i
bambini. “Quasi clandestina”, sorride Paola D’Andria, volontaria Ail. In corsia
saluta Anna, che ha vent’anni le unghie rosse la testa calva e la febbre, oggi,
“viene spesso dopo l’autotrapianto”. “Quello che succede e quello che non
succede, a Taranto, è voluto: è tutto voluto. 
Ora arrivano gli operai, perché si ammalano i loro
figli. Ma fino a ieri ci guardavano con sospetto tutti. Anche la politica, che
delusione la politica. E dire che il sindaco sarebbe un pediatra”. Il sindaco,
Ippazio Stefàno, è un pediatra. Uomo di Vendola, sostenuto da una lista civica,
chi meglio di lui avrebbe potuto capire, sapere. E invece sulla sanità si sono
arenate anche tante speranze del “rinascimento pugliese”, che certo Vendola ha
fatto quella legge che ha abbassato drasticamente il tasso di diossina ma è come
svuotare con un tappo l’acqua del mare. E’ tardi, è poco. E ora Don Verzè è
morto e il San Raffaele forse non si fa più, che doveva sorgere proprio a
Taranto, “ma noi abbiamo bisogno di un ospedale privato o di far funzionare
quelli pubblici, mi dica?” domanda l’ingegner Biagio
De Marzo. Un uomo serissimo e inflessibile, una miniera di dati e di sapere. Per
anni dirigente Ilva, prima responsabile della manutenzione dell’area ghisa,
quella più pericolosa, poi dell’intero stabilimento. Un “pentito” dell’Ilva. “Un
giorno, qualche anno fa, mi hanno chiamato da Peacelink per chiedermi un parere
sui dati della diossina. E’ stata una folgorazione. Ma come? Ho lavorato tutta
la vita sotto quella ciminiera e di questi dati non sapevo nulla? Ho
controllato, ho capito, mi sono sentito ingannato, mi sono messo al lavoro
perché non si ingannino gli altri”. De Marzo guida Altamarea, associazione
fucina di interrogazioni al ministero, alle commissioni parlamentari, esposti in
prefettura, al sindaco e al governo. Tutto quel che c’è da sapere è lì. Del
resto è da Peacelink, con cui collabora, che tutto questo è partito. 
Dall’analisi sul
formaggio delle masserie fatto fare da loro: erano pieni di diossina, i
formaggi. Sono state abbattute migliaia di pecore, gli allevatori risarciti con
un’elemosina hanno fatto ricorso, il tribunale ha disposto una sua perizia ed
ecco finalmente i dati, questi non di parte. I dati dei periti del Tribunale. La
diossina nel latte è a livelli altissimi e ha un’impronta digitale identica, è
sempre la stessa. Da dove arriva?, si sono chiesti all’ombra delle canne fumarie
bianche e rosse. L’inchiesta di Patrizia Todisco è cominciata così. Sotto lo
sguardo di Franco Sebastio, il capo della Procura, che da tutta la vita batte
sulle ombre dell’Ilva: se a questo siamo è per l’ostinazione di chi, quando non
si usava, non ha avuto paura. Quando non si usava è quando  –  dieci anni fa  – 
Giuseppe Corisi, operaio, ha fatto mettere davanti a casa sua, in via de
Vincentis ai Tamburi, quaranta metri dalla fabbrica, una lapide che è ancora lì,
annerita. “Nei giorni di vento da Nord veniamo sepolti da polveri di minerale e
soffocati da esalazioni di gas provenienti dalla zona industriale Ilva. Per
tutto questo gli abitanti MALEDICONO coloro che possono fare e non fanno nulla
per riparare”. 
Maledicono, maiuscolo. Che siate maledetti: la rabbia
e l’impotenza insieme. Giuseppe è morto l’8 marzo di quest’anno per un tumore ai
polmoni, a 64. Non gli hanno riconosciuto la malattia professionale, la famiglia
non avrà indennizzo. Una fatalità. Aprono la porta di casa Graziella, la vedova,
le figlie Stefania e Sabrina, il genero Luciano, i nipoti Angelo, Giuseppe,
Suami e Gaia. Angelo, 13 anni, racconta che il giorno prima di morire il nonno
era seduto lì, su quella poltrona, e lo aiutava a scrivere il tema “Parla di una
persona che ammiri”. “Io avevo deciso di farlo sul nonno, che ha combattuto
sempre e  –  ho scritto  –  combatte ancora contro l’inquinamento del minerale
che ci uccide. Nonno mi ha detto ‘Angelo, prometti che dopo potrò contare su di
te, che non ti arrenderai’. Io non ho capito dopo cosa, perché nonno stava bene.
Però l’indomani, il lunedì, è andato all’ospedale e il pomeriggio è morto e io
non l’ho visto più, l’ultima volta è stato su quella poltrona e rideva”.
L’ultimo giorno, il lunedì, Giuseppe Corisi ha telefonato a casa e ha chiesto a
sua moglie che affiggessero sotto la loro finestra, proprio davanti alla lapide
della maledizione, un’altra lapide. L’aveva fatta preparare dagli amici.
Graziella, la vedova: “Voleva che ci fosse scritto il numero. Non il suo nome,
ma il numero. ‘Morto numero … per neoplasia polmonare’. Ma il numero non c’è
perché non si sa quanti sono. Non lo possiamo sapere. Allora ha detto: mettete
ennesimo. Mettetela subito”. 
Quando si affacciano tutti alla finestra per salutare,
gli otto Corisi, si affacciano su quella lapide. Qui viveva Giuseppe, “ennesimo
morto per neoplasia polmonare”. Dietro un’ipocrita inutile barriera di alberi 
–  le “colline ecologiche”, buone per la coscienza di qualcuno  –  che separa la
casa dalle montagne di polvere di acciaio. Nel ’60 si decise di collocare a
ridosso della città e non al lato opposto della fabbrica, come sarebbe stato
logico e dovuto, la zona di stoccaggio e di prima lavorazione a caldo. Si
risparmiava qualche metro di nastro trasportatore dei materiali dal porto, così.
Il “peccato originale”, quella decisione, occultata dall’immediata costruzione
della basilica di Gesù divin lavoratore. Una grande chiesa, un grande mosaico
con Gesù circondato di operai. Che benedizione, il lavoro. I Corisi, dalla
finestra sulla lapide che MALEDICE, salutano.

Storie di inciuci, tangenti, impianti siderurgici, salute pubblica a Taranto (Puglia, Italia)

Corriere del Giorno

 La storia delle
tangenti Ilva

Il consulente della procura accusato d’aver
intascato una “mazzetta” da 10mila euro. Il responsabile dell’Arpa, Giorgio
Assennato, che diventa un obiettivo da “distruggere”. Le ispezioni della
Commissione ministeriale che devono essere “pilotate”. Non soltanto inquinava,
l’industria della famiglia Riva, ma adottava un sistema volto a eludere i
controlli, a condizionare le verifiche, a premere sull’Agenzia regionale, sulla
Regione e sul Governo, per non subire danni. Il motore di queste operazioni,
secondo l’accusa, è il dirigente dell’Ilva Girolamo Archinà, in grado anche di
“ricevere notizie riservate – in quanto coperte dal segreto istruttorio –
sull’andamento delle indagini”. Gli indagati ormai sarebbero una dozzina.
Il gip Patrizia Todisco aveva già sottolineato come,
tra il 2003 e il 2006, l’Ilva avesse firmato ben quattro atti d’intesa “volti a
migliorare le prestazioni ambientali” operando, invece, soltanto un inefficace
“maquillage”. Il sistema partiva dall’interno dell’industria: Todisco segnala
che quattro responsabili delle aree, “forti del sostegno della ‘proprietà’ e
ossequiosi alle indicazioni che ricevevano”, cedevano “alla logica del profitto
personale” e reprimevano “ogni rigurgito di coscienza”. Ma nell’informativa
redatta dalla Guardia di Finanza si trova anche di più. Man mano che l’inchiesta
della procura va avanti, che l’Arpa diventa più esigente, il sistema si muove
all’esterno, decide di corrompere il consulente della procura, professor Lorenzo
Liberti.
E la Gdf scopre che Girolamo Archinà , dirigente
dell’Ilva, passa a Liberti, in un autogrill diAcquaviva delle Fonti, una busta
che – secondo l’accusa – contiene 10mila euro in contanti. “Rappresenta la
classica mazzetta”, scrivono gli investigatori, sottolineando che Liberti,
“alcune settimane prima, aveva consegnato una relazione preliminare che
allontanava il sospetto che l’inquinamento da diossina (che aveva contaminato le
pecore delle terre vicine, ndr) potesse essere opera dell’Ilva”. Poi
la Gdf aggiunge: “E’ assolutamente pacifico che l’Ilva, alla luce della perizia
del consulente, sia stata favorita nell’ambito del procedimento penale (…)
sull’inquinamento da diossina nelle aree circostanti lo stabilimento, come è
altrettanto evidente che la somma che Liberti ha ricevuto da Archinà rappresenti
il compenso, o parte di esso, che l’Ilva gli ha riservato per gli esiti della
predetta consulenza”.

Qualche video Utile per capire meglio i
personaggi

Ilva, il passaggio della busta tra Archinà e il perito

Nelle
immagini Girolamo Archinà, l’ex responsabile delle relazioni istituzionali di
Ilva, incontra il perito della procura Lorenzo Liberti, incaricato dai pm con
altri due esperti di individuare la fonte dell’inquinamento dei terreni in cui
pascolavano capre e pecore risultate contaminate da diossina e pcb. Il faccia a
faccia avviene il 26 marzo del 2010 nella stazione di servizio Le Fonti est, nei
pressi di Acquaviva lungo l’autostra A14. Archinà consegna al perito una busta
bianca. Secondo gli inquirenti, in quella busta ci sono diecimila euro in
contanti che il dirigente dello stabilimento avrebbe pagato per ammorbidire il
giudizio di Liberti sulle emissioni inquinanti dello stabilimento. L’episodio
rientra nell’inchiesta “environment sold out”, ambiente venduto ed ora è
confluito nell’indagine per disastro ambientale scoppiata con il sequestro degli
impianti dell’area a caldo dell’Ilva
di MARIO DILIBERTO

Si incontrano nel retro di un a stazione di servizio
e parlano a lungo, si scambiano una busta; un caffe e via. Ecco il video
dell’incontro tra Girolamo Archinà, l’ex responsabile delle relazioni
istituzionali di Ilva e il perito della procura Lorenzo Liberti, incaricato dai
pm con altri due esperti di individuare la fonte dell’inquinamento dei terreni
in cui pascolavano capre e pecore risultate contaminate da diossina e pcb.

GUARDA IL VIDEO

Il faccia a faccia avviene il 26 marzo del 2010
nella stazione di servizio Le Fonti est, nei pressi di Acquaviva lungo
l’autostra A14. Archinà consegna al perito una busta bianca. Secondo gli
inquirenti, in quella busta ci sono diecimila euro in contanti che il dirigente
dello stabilimento avrebbe pagato per ammorbidire il giudizio di Liberti sulle
emissioni inquinanti dello stabilimento. L’episodio rientra nell’inchiesta
“Environment sold out”, ambiente venduto, ed ora è confluito nell’indagine per
disastro ambientale scoppiata con il sequestro degli impianti dell’area a caldo
dell’Ilva.


Al centro dell’ inchiesta l’ipotesi
di corruzione in atti giudiziari
del perito della procura Liberti,
allora preside della facoltà di Ingegneria di Taranto. Secondo quanto ricostruito e ipotizzato
dagli investigatori, Liberti avrebbe ricevuto da Archinà una mazzetta di
diecimila euro nel parcheggio dell’autogrill lungo l’autostrada tra Bari e
Taranto. Quei soldi, secondo la Finanza, servivano ad “aggiustare” la perizia
che il professore avrebbe di lì a poco depositato. “Ci siamo visti per discutere
di cose che riguardavano la facoltà” è la difesa del professore, che continua a
dirsi assolutamente. Dagli atti giudiziari emerge però anche un altro
particolare, e cioè che Liberti aveva con l’ Ilva non soltanto rapporti
istituzionali, in quanto preside della facoltà. Ma tramite una società di
consulenza, della quale secondo la Finanza era capo occulto, anche rapporti di
natura commerciale: in sostanza, l’ Ilva era una sua cliente. L’ azienda è la
Teta srl. 
Il vertice in procura –
“L’obiettivo resta quello di risanare”. Nuovo vertice al Palazzo di
giustizia di Taranto tra il procuratore, Franco Sebastio, il procuratore
aggiunto, Pietro Argentino, i custodi giudiziari degli impianti dell’area a
caldo dell’Ilva sottoposti a sequestro, il presidente del Siderurgico Bruno
Ferrante (che riveste anche il ruolo di amministratore giudiziario) e il
comandante del Noe di Lecce Nicola Candido. I magistrati che si occupano
dell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici dell’Ilva hanno
fatto il punto con i custodi sul piano di interventi da eseguire e sullo stato
degli impianti. La produzione dello stabilimento di Taranto, al momento, si
attesta sul 70%, come confermato nei giorni scorsi dallo stesso presidente
dell’Ilva. I custodi dovranno stabilire se il piano di risanamento potrà
avvenire con gli impianti in marcia o al minimo della produzione, o se gli
stessi dovranno essere spenti.
“I magistrati inquirenti, che sono
responsabili dell’esecuzione dei provvedimenti, hanno dato delle indicazioni
precise, operative, dando obiettivi che sono quelli soprattutto di contenimento
delle emissioni”, ha spiegato Ferrante. “Adesso – ha aggiunto – spetterà ai
custodi tecnici, e a me, operare collegialmente riferendo ovviamente al
procuratore della Repubblica e operare nel senso indicato da loro. L’obiettivo
posto dal Tribunale del Riesame e dal gip è quello di risanare in senso
ambientale gli impianti e dobbiamo lavorare in questa direzione”. “Il sequestro
preventivo disposto prima dal gip e poi dal Riesame – ha precisato Ferrante –
parla del sequestro degli impianti ai fini del risanamento e della messa in
sicurezza. Nessuno ha mai pensato alla facoltà d’uso. Non è un termine che compare ma si
parla di utilizzo a quei fini”. 




Una perizia dà ragione agli abitanti di un
condominio che hanno avviato un’azione civile

Abitazioni deprezzate, azione risarcitoria
contro Riva

Nel punto più vicino, il condominio di via De
Vincentiis, al quartiere Tamburi di Taranto, dista 265 metri dal gigante
d’acciaio, da punto più vicino e 575 da quello più distante. Non c’è vento che
salvi gli abitanti da folate di polveri e fumi; le montagne dei parchi sono
troppo vicine. Di conseguenza, gli inquilini sono costretti a chiudersi in casa
anche quando fa caldo. Le palazzine, invece, sono costantemente esposte alle
polveri. Risultato: facciate, balconi e terrazzi ricoperti da uno strato di
polvere bruno-rossastra e palazzi deprezzati, come viene spiegato in una perizia
che dà ragione ai proprietari, promotori di un’azione risarcitoria dinanzi al
tribunale civile. Hanno presentato il conto dei danni a Emilio Riva (all’epoca
presidente del gruppo) e sulla loro richiesta (formulata dagli avvocati Eligio
Curci e Masimo Moretti) si esprimerà il giudice Marcello Maggi. La prossima
udienza del “processo pilota” sulle richieste di risarcimento danni all’Ilva è
fissata a dicembre.
L’esito della perizia dà ragione ai condomini. Il
consulente tecnico nominato dal giudice, l’ingegnere Giambattista De Tommasi,
docente dell’Università di Bari, nella sua relazione, spiega di aver accertato
che le polveri sono quelle dei parchi e gli immobili risultano svalutati.
Il
perito ha effettuato diversi prelievi di campioni di polveri su terrazzi,
pianerottoli, balconi, grondaie e facciate dell’edificio in questione. A ciò si
aggiungono ulteriori prelievi effettuati lasciando per sedici giorni consecutivi
dei contenitori sulle terrazze del condominio. Inoltre, il perito ha prelevato
anche altri campioni di polveri dai parchi minerali dell’Ilva. Tutti i campioni,
26 complessivamente, sono stati poi analizzati con diverse tecniche d’indagine
nel laboratorio specializzato in diagnostica dei beni culturali dell’Università
di Bari.
Gli accertamenti sulla composizione chimica hanno
evidenziato la presenza delle stesse sostanze, ossia carbone, magnetite,
ematiche, biossido di silicio e carbonato di calcio, sia nei campioni prelevati
su balconi, terrazzi e facciate del condominio di via De Vincentiis sia in
quelli provenienti dai parchi dello stabilimento siderurgico.
“In
conclusione, si evidenzia una stretta correlazione – si legge – tra le sostanze
chimiche rinvenute nei prelievi effettuati presso lo stabilimento Ilva e le
sostanze chimiche quantitativamente prevalenti nei campioni prelevati in vari
punti del condominio De Vincentiis; se pur è vero che le sostanze quali ematite,
biossido di silicio e silicati sono relativamente ubiquitarie, è accertato che
le quantità percentuali di ematite e carbone riscontrate nei prelievi effettuati
nelle varie zone condominiali sono significativamente elevate e
quantitativamente determinabili senza alcun pre-trattamento e pre-concentrazione
dei campioni”.
Inoltre, scrive il perito, “caratterizzante è la presenza di
magnetite riscontrata nelle polveri dei palazzi condominiali (e nel campione
Ilva prelievo 7) non essendo questa una sostanza ubiquitaria nè caratteristica
del generico inquinamento ambientale”.
Il consulente ritiene che “pur volendo
considerare, con ampio margine di sicurezza, che alcune sostanze in questione
possano essere presenti come ‘rumore di fondo’ in molteplici situazioni, l’alta
concentrazione rilevata, la corrispondenza come ‘marker’ ai parchi minerali
dell’Ilva e la coerente globalità dei dati, che deriva dall’esame complessivo
delle indagini chimiche, consente di affermare la stretta corrispondenza delle
polveri esaminate con quelle presenti nei parchi minerali dell’Ilva”.
Le
conseguenze per gli immobili sono state quantificate. Gli appartamenti risultano
notevolmente deprezzati, in una misura che oscilla fra un quarto e un quinto del
valore commerciale, stando alle stime della perizia.
Il calo dei prezzi di
mercato delle abitazioni dei Tamburi è emerso anche da un’inchiesta del
“Corriere” pubblicata alcune settimane fa. In alcune zone, sui portoni dei
palazzi sono stati affissi i cartelli con  la scritta “vendesi”. Gli abitanti,
evidentemente, hanno preferito trasferirsi altrove, soprattutto per
salvaguardare la salute dei bambini. Ma l’offerta, per ovvi motivi, è nettamente
superiore alle richieste e i prezzi degli immobili sono crollati.
Non è
l’unica azione di Davide contro Golia. Anche gli abitanti di altre palazzine del
quartiere,  una in via Manzoni, un’altra in via Merodio e una terza in via Mar
Piccolo, hanno presentato denuncia. Cinque le persone offese nel procedimento
avviato dal pm Daniela Putignano che ha emesso decreto di citazione a giudizio
nei confronti di Emilio Riva contestando due ipotesi di reato, l’immissione
nell’ambiente di fumi e polveri e il deturpamento e l’imbrattamento di cose
altrui.
E un’altra inchiesta potrebbe sfociare nel processo principale: 135
abitanti di via Galeso hanno presentato denuncia per gli stessi motivi.

TUTTE LE MAZZETTE DISTRIBUITE
DA GIROLAMO ARCHINA’

Il
Corriere della Sera pubblica una lista di regalie con cui l’Ilva di Taranto
gestiva il consenso nella zona.

Spiega
il quotidiano: 

Gesti
che non comportano alcun reato, ma che secondo la Guardia di finanza indicano
quanto elevato fosse il budget a disposizione di Girolamo Archinà, il capo delle
relazioni pubbliche dell’azienda accusato di fare pressioni sulle istituzioni
per favorire in ogni mo

do l’acciaieria. E la lista indica anche quanto
estesa fosse la rete di contatti «sociali » dell’Ilva nel territorio. L’elenco è
stato consegnato agli inquirenti da Francesco Cinieri, dal 1986 responsabile
della contabilità dello stabilimento siderurgico.
Secondo i magistrati in quella lista di donazioni e
acquisti di regali per amici e giornalisti, è stata contabilizzata come «spese
di direzione» anche la mazzetta da diecimila euro che Archinà avrebbe pagato al
consulente tecnico della procura, Lorenzo Liberti, perché «addolcisse» le sue
considerazioni sull’inquinamento…



CLICCA
SULLA FOTO PER INGRANDIRLA

«Io,
operaio delle cockerie dell’Ilva, mi chiedo: che fine farò?»



Chiara Rizzo

Adelio, 45 anni, 18 dei quali vissuti lavorando nelle cockerie dell’Ilva: «In
questo periodo succede anche a noi di avere l’angoscia di venire a lavorare. Ma
qui non produciamo cioccolatini, conosciamo i rischi. E dal ’94 dei
miglioramenti sono stati fatti”

«Io, operaio delle cockerie dell’Ilva, mi chiedo: che fine farò?»

 

agosto 29, 2012 Chiara Rizzo

Adelio, 45 anni, 18 dei quali vissuti lavorando nelle cockerie dell’Ilva: «In
questo periodo succede anche a noi di avere l’angoscia di venire a lavorare. Ma
qui non produciamo cioccolatini, conosciamo i rischi. E dal ’94 dei
miglioramenti sono stati fatti»




Dai parchi minerali, la sabbia grigiastra (il materiale ferroso
grezzo) – che se si leva il vento si disperde per i quartieri circostanti
insozzando le case e appesantendo i polmoni – viene trasportata con il carbon
fossile nelle dieci batterie di forni, macchine di fuoco sempre accese, che in
una serie di fasi trasformano la polvere in coke metallurgico, pronto ad essere
trasferito negli altiforni. Siamo nelle cockerie dell’Ilva, l’area dove si
lavora la “materia prima” delle acciaierie più grandi d’Europa: la stessa area
che è stata sottoposta insieme ad altre a sequestro dal Gip Todisco e dal
tribunale del riesame. Le perizie indicano la cockeria come cuore rovente
dell’inottemperanza alle norme ambientali da parte della famiglia Riva: secondo
i giudici «il controllo è discontinuo» sulle emissioni di inquinanti cancerogeni
come l’Ipa, il benzene, e altre polveri disperse. Ma gli operai, malgrado le
notizie allarmanti che viaggiano a tutte le ore sulla loro stessa salute, non
solo si presentano qui puntuali tutti i giorni, ma da qui non vogliono
andarsene. Finito il primo turno, nel pomeriggio, sulla piazzola davanti
all’Ilva si fermano a chiacchierare. Si respira aria di angoscia. «La domanda
che ci facciamo più spesso è che fine faremo», racconta Adelio, un operaio della
cockeria, che con il suo racconto “apre le porte” dell’Ilva a tempi.it, proprio
mentre il tribunale del riesame ha accolto il ricorso dell’Ilva e riconfermato
Bruno Ferrante nel pool di custodi dell’impianto. «Io lavoro qui dal 1994,
quando i Riva ancora non c’erano – prosegue Adelio, 45 anni, 18 dei quali
vissuti qui –. Io allora ero dipendente di un’azienda dell’indotto che aveva un
appalto nel settore cockeria. Quando l’azienda ci mise in cassa integrazione, è
stata proprio l’Ilva a riassumerci tutti. È anche la nostra azienda,
questa».

Qual è stata la situazione dell’area cockeria che lei ha visto in
questi anni?

Nel nostro reparto, dal 2004 ad oggi, i Riva hanno
inserito diversi macchinari sempre più evoluti. Oggi è il reparto nell’occhio
del ciclone giudiziario. Ricordo che nel ’94 non si poteva stare. C’era da
prendersi paura. L’aria era inquinante, lo avvertivamo a pelle, era molto
pesante. Fumi e gas erano visibili ad occhio nudo ed erano emessi dalle batterie
di forni. Ora le macchine sono nuove, e questo gas non è più visibile: ci sono
caricatrici o fornatrici che sono digitalizzate, con aria condizionata, e non
entrano polveri o gas grazie a porte sigillate. Queste modifiche sono state
fatte più o meno a partire dal 2000.

Eppure nell’ordinanza del tribunale del Riesame, proprio rispetto
alle cockerie, si legge che i carabinieri del Noe, nel corso di un’ispezione nel
2011 hanno «notato personalmente la generazione di emissioni fuggitive
provenienti dai forni, che una volta aperti per far fuoriuscire il coke
distillato, lasciavano uscire dei gas del processo che invece avrebbero dovuto
essere captati da appositi aspiratori». Voi operai non notate queste
emissioni?

Sinceramente, noi non possiamo addentrarci in questo
livello tecnico. Ma confermo quello che ho già detto: dal ’94 ad oggi l’area
cockeria è tutt’altra cosa. Poi che qui non produciamo cioccolatini ma carbone,
noi operai lo sappiamo bene. Immagino che nelle acciaierie possano esserci fughe
di gas, a causa di un’operatore non abile, o perché qualche tubo si intasa. Non
posso entrare nel merito della consulenza dei periti al gip e sicuramente questo
è un reparto da cui possono fuoriuscire i gas. Ma, ad esempio, i Riva hanno
cercato di migliorare la situazione. Sono state chiamate delle ditte che
lavorano in appalto. Sul lato macchine del forno coke, c’è una porta che si
chiude quando viene caricato il carbon coke. Dopo la chiusura, ci sono degli
operai incaricati proprio di controverificare la chiusura ermetica, con martelli
per tamponare lo sportello e una malta speciale. C’è sicuramente qualcos’altro
da migliorare, e noi operai siamo felici che venga fatto, perché i benefici per
la salute sono importanti. L’altro ieri, ad esempio, la commissione per la nuova
Aia (autorizzazione integrata ambientale) ha sequestrato un forno perché c’era
un tubo di sviluppo intasato, che ovviamente emetteva fumi. Ecco: con un po’ di
criterio, notato che il tubo è intasato, si può smettere di caricarlo per un
giorno, per disintasarlo. Non è una cosa che succede spesso d’altra parte,
dipende dall’attenzione del singolo dipendente che spesso riesce a
prevenire.

Sempre nell’ordinanza del Riesame sul sequestro degli impianti, si
legge di un’analisi dell’Università di Bari che «ha evidenziato come i
lavoratori della batteria A risultassero i più esposti» agli inquinanti,
rispetto a quelli delle batterie B e C. Personalmente ha conosciuto qualche
collega che si è ammalato?

Io ho amici e parenti che sono morti di
tumori ai polmoni, eppure non lavoravano all’Ilva, né vivevano a Taranto. Non ho
conosciuto personalmente operai che si sono ammalati all’Ilva, ma ognuno di noi
ha certo anche la paura di lavorare in un’industria dove sai di poterti
ammalare. L’ambiente è questo, non c’è dubbio: un’industria con un tasso di
inquinamento superiore alle norme. Non è che noi operai non sentiamo queste
notizie o rimaniamo indifferenti. Anzi, in questo periodo a volte ci succede, a
me per primo, di avere l’angoscia improvvisa di andare a lavorare. Ma ho anche
una domanda: perché dei tumori e delle malattie tutti se ne accorgono solo
adesso? E perché mai niente succedeva quando questa era Italsider e apparteneva
allo Stato? Ovvio che la salute è importante, ma oggi vedo un po’ di accanimento
su quest’azienda.

Secondo i periti medici chiamati dal Gip, in sei anni sono attribuibili
alle emissioni dell’Ilva, nei quartieri tarantini di Borgo e Tamburi, 91 morti,
160 ricoveri per malattie cardiache e 219 per malattie respiratorie. Tra il 1998
e il 2010 si sono contati 386 decessi totali attribuibili alle emissioni, e 237
casi di tumori maligni, come 937 casi di malattie respiratorie, in gran parte
riferiti a pazienti in età pediatrica. Che effetto fa a voi lavoratori sentire
queste notizie?

Sentire tutte queste notizie ci addolora e, come
dicevo, ci spaventa. Noi le abbiamo sempre sentite, non è questa la prima volta.
Ma anche questa situazione la si viveva come tutte le altre cose che riguardano
la morte e il pericolo. Abbiamo sentito anche dei pericoli legati ad altre
realtà, come l’Eni o l’Agip o la marina, e si continuava. Poi, man mano che si è
entrati nello specifico di queste situazioni dolorose, anche il nostro punto di
vista si è approfondito. Si è formato un gruppo di operai Ilva, i “lavoratori
pensanti” si chiamano, che da tempo denunciano pubblicamente i danni fatti
dall’Ilva. Adesso che ogni giorno non si parla che dell’Ilva, è normale che
tutti noi siamo preoccupati ancora di più per la salute. Prima andavamo a lavoro
forse quasi senza accorgercene, senza pensare a questi aspetti, adesso invece ci
stiamo informando.

Qual è la situazione oggi nella cockeria?

Si lavora
regolarmente: ci sono i sigilli alle batterie, ma per fortuna grazie alle
convenzioni il lavoro continua. Tra di noi, quello che ci chiediamo sempre è
“che fine faremo?”. La salute è importante, ma anche il lavoro lo è, anche
perché qui l’unico escamotage che abbiamo per vivere è questa azienda. La
sentiamo come nostra azienda. Io la sento anche parte della vita, me ne sento
partecipe. Certo, a chi di noi non piacerebbe uscire dall’Ilva e andare da
un’altra parte, più sicura e tranquilla? Ma con questa disoccupazione che c’è in
giro, dove ce ne andiamo?

Le vostre famiglie come vivono questo periodo?

Sono
preoccupatissime. È normale. Mia moglie, sentendo le notizie in tv, ora è anche
più tesa per la mia salute. Un’angoscia che si somma a quella per il lavoro.
Quello che noi operai chiediamo è di sistemare le cose per il nostro bene
adesso, ma anche dei nostri figli e del loro domani. Magari vorranno lavorare
all’Ilva, e ne troveranno una nuova, con un altro approccio e una situazione
migliore. Perché si può migliorare sicuramente: nella cockeria è possibile
effettuare dei miglioramenti senza spendere nulla. I Riva hanno uno stabilimento
di acciaio anche in Germania, e lì sono i primi in tutela dell’ambiente: come
fanno lì non lo possono anche qui da noi?

Voi operai cosa ne dite? Perché non è avvenuto?

Noi operai diciamo che c’è stato un “mangia mangia”
di tutti. A cominciare dallo Stato e dagli enti: io non credo che prima non si
potevano fare delle migliorie o che non si conoscessero i problemi per la
salute. Ma prima dove erano tutte queste persone? Dov’erano quelli che,
giustamente, oggi denunciano dappertutto la diossina e gli inquinanti? Perché
non mantenevano alta l’attezione come adesso? Ecco: la risposta a queste
domande, è quello che noi operai intendiamo per “mangia
mangia”.

http://www.tempi.it/io-operaio-delle-cockerie-dellilva-mi-chiedo-che-fine-faro 

 

 

DISASTRO AMBIENTALE A ISOLA DELLE FEMMINE PERICOLO PER LA SALUTE UMANA

I CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE SONO STANCHISSIMI DI SUBIRE QUESTA GRAVISSIMA SITUAZIONE DI DEGRADO E DI CONTINUO PERICOLO PER LA PROPRIA SALUTE.

CARO SINDACO PROFESSORE GASPARE SIGNOR PORTOBELLO NOI CITTADINI NON VOGLIAMO PAGARE

 

ISOLA DELLE FEMMINE SCIOPERO DELLA TARSU

I CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE SONO STANCHISSIMI DI SUBIRE QUESTA GRAVISSIMA SITUAZIONE DI DEGRADO E DI CONTINUO PERICOLO PER LA PROPRIA SALUTE.

COMINCIAMO COL NON PAGARE PIU’ LA TASSA DEI RIFIUTI!!!!!!!

CARO SINDACO PROFESSORE GASPARE SIGNOR PORTOBELLO NOI CITTADINI NON VOGLIAMO PIU’ PAGARE LA TASSA SULLA MUNNEZZA!!!!!!!!!!!
IL REGALO DEL SINDACO DI ISOLA DELLE FEMMINE PROFESSORE GASPARE PORTOBELLO E DEL SUO PUPILLO ASSESSORE GEOLOGO AI MALCAPITATI  TURISTI DEL NOSTRO PAESE
ISOLA DELLE FEMMINE MUNNEZZA DI TUTTI I GENERI E IN GRANDISSIMA QUANTITA’ IN VIA LIBERTA’

PER I CITTADINI  DI ISOLA DELLE FEMMINE TASSE TASSE E POI TASSE  A FRONTE DEL DISSERVIZIO NELLA NON RACCOLTA DEI RIFIUTI
I CITTADINI ONESTI DI ISOLA DELLE FEMMINE NELL’ANNO 2011 HANNO VERSATO NELLE CASSE DEL COMUNE 808 MILA 624 EURO 85 CENTESINI
PREVISIONE DI BILANCIO 2011 ENTRATE TASSA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI 1.403.430
LA DIFFERENZA DI 594 MILA 805 EURI 15 CENTESIMI LA PARTE DEL LEONE 8NON PAGANTI) LA FANNO I  CITTADINI AMICI PARENTI QUALCHE CONSIGLIERE COLLETTORI DI VOTI ……….
UN ESEMPIO PER TUTTI: L’ASSSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISCA BODY CENTER RISULTA REGOLARMENTE ISCRITTA NEI RUOLI TARSU PER UNA SUPERFICIE PARI A MQ 200
LEGGIAMO DALL’INVENTARIO DEI BENI DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE CHE L’AREA OCCUPATA DALL’ASSOCIAZIONE DILETTANTISTICA BODY CENTER DI VIA LIBERTA’ RAPPRESENTATA DALLA MOGLIE DELL’ASSESSORE ALLO SPORT DOTTOR NAPOLEONE RISO
E’ PARI A 504 MQ cinquecentoquattrometriquadri
IL  COSTO DEL SERVIZIO NON RACCOLTA DEI RIFIUTI VERSATI DAL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE ALLA SOCIETA’ ATO PA 1 DI CUI SI E’ SOCI 1 MILIONE 336 MILA 185 EURO 45 CENTESIMI

TUTTI IN GALERA PER AVER QUOTIDIANAMENTE E IN MANIERA SISTEMATICA  ED
ORGANIZZATA  MESSO IN PERICOLO LA SALUTE PUBBLICA DEI CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE

TUTTI IN GALERA PER AVER QUOTIDIANAMENTE E IN MANIERA SISTEMATICA  ED

ORGANIZZATA  AVER INVASO STRADE PIAZZE MARCIAPIEDI AIUOLE  VIE ED OGNI ANGOLO DEL  TERRITORIO DI ISOLA DELLE FEMMINE COME UNA UNICA E GRANDE DISCARICA

TUTTI IN GALERA PER AVER QUOTIDIANAMENTE E IN MANIERA SISTEMATICA  ED   ORGANIZZATA  FATTO SPRECO DI PUBBLICHE RISORSE  ARRECANDO ALLE CASSE COMUNALI DANNI ERARIALI INCALCOLABILI

TUTTI IN GALERA PER AVER QUOTIDIANAMENTE E IN MANIERA SISTEMATICA  ED   ORGANIZZATA  AVER SMANTELLATO L’UFFICIO DEI TRIBUTI DEL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE

TUTTI IN GALERA PER AVER QUOTIDIANAMENTE E IN MANIERA SISTEMATICA  ED    ORGANIZZATA  FAVORITO PER MERI CALCOLI POLITICI ELETTORALI CHE una buona parte dei cittadini amici parenti portaborse cercatori di voti e……… “evitassero il pagamento della tassa della munnezza” e quando il giochetto non riusciva si faceva in modo di DIMINUIRE la superficie su cui viene calcolata la tarsu

TUTTI IN GALERA SONO VENTI ANNI CHE SIETE AL POTERE AVETE ROVINATO UN PAESE!

TUTTI IN GALERA PERCHE’ SIETE RIUSCITI IN VENTI ANNI A “MASSACRARE ” IL NOSTRO TERRITORIO

UN TERRITORIO MASSACRATO DAL CEMENTO 
OGNI ANGOLO DEL TERRITORIO E’ STATO CEMENTIFICATO NON UN METRO QUADRATO DI VERDE AVETE LASCIATO AI NOSTRI POLMONI  (Per favore non parlatemi del Parco delle Dune, ridotto ormai un immonnnezzaio  destinato a parcheggio per i clienti del solarium parentale, fatto unicamente per impedire la realizzazione di una via che collegasse Via Martin Luther King con la spiaggia  così come previsto dal Piano regolatore Generale).
NON UNA PIAZZA SIETE RIUSCITI A CREARE ma CEMENTO CEMENTO CEMENTO CEMENTO…..

AVETE MASSACRATO L’ARIA CHE RESPIRIAMO 

AVETE DETURPATO IL MERAVIGLIOSO PAESAGGIO DI ISOLA DELLE FEMMINE

AVETE RESO IL TERRITORIO DI ISOLA DELLE FEMMINE UN’UNICA GRANDE DISCARICA DI MUNNEZZA DI RIFIUTI DI CIBO IN PUTREFAZIONE OLI VERNICI RIFIUTI PROVENIENTI DALL’AMBULATORIO DI ANALISI, DIOSINE CROMO ESAVALENTE INSOMA UN’UNICA E GRANDE FETENZIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

DI TUTTO QUESTO SIGNORI SIETE COLPEVOLI   E DUI VI SIETE RESI REPONSABILI DI GRAVISSIMI REATI CIVILI E PENALI  ARRECANDO NOTEVOLISSIMI DANNI ALLE PERSONE AL PATRIMONIO OLTRE CHE ALL’ERARIO!!!!!!!!!!!!!!

 

ASSOCIAZIONE AGENDA ROSSA DI ISOLA DELLE FEMMINE

http://lagendarossadiisoladellefemmine.blogspot.it

DISASTRO AMBIENTALE A ISOLA DELLE FEMMINE I CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE SONO STANCHISSIMI DI SUBIRE QUESTA GRAVISSIMA SITUAZIONE DI DEGRADO E DI CONTINUO PERICOLO

I CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE SONO STANCHISSIMI DI SUBIRE QUESTA GRAVISSIMA SITUAZIONE DI DEGRADO E DI CONTINUO PERICOLO PER LA PROPRIA SALUTE.

CARO SINDACO PROFESSORE GASPARE SIGNOR PORTOBELLO NOI CITTADINI NON VOGLIAMO PIU’

ABUSO DI POTERE A ISOLA DELLE FEMMINE LA BODY CENTER PAGA A META’ LA TARSU

Portobello! Ma si rende conto siamo vicino ad un supermercato. Non ha nemmeno un momento di ribrezzo vivere in questa degrado oltretutto vicino ad un supermercato dove lLei si è recato a fare la spesa anche se è stato disturbato da un cittadino che Le ha fatto notare lo SCHIFO della discarica di rifiuti di ogni genere proprio fuori dal supermercato. E Lei! NIENTE! IMPASSIBILE se ne FREGA!.
I CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE SONO STANCHISSIMI DI SUBIRE QUESTA GRAVISSIMA SITUAZIONE DI DEGRADO E DI CONTINUO PERICOLO PER LA PROPRIA SALUTE.

COMINCIAMO COL NON PAGARE PIU’ LA TASSA DEI RIFIUTI!!!!!!!

CARO SINDACO PROFESSORE GASPARE SIGNOR PORTOBELLO NOI CITTADINI NON VOGLIAMO PIU’ PAGARE LA TASSA SULLA MUNNEZZA!!!!!!!!!!!

IL REGALO DEL SINDACO DI ISOLA DELLE FEMMINE PROFESSORE GASPARE PORTOBELLO E DEL SUO PUPILLO ASSESSORE GEOLOGO AI MALCAPITATI TURISTI DEL NOSTRO PAESE
ISOLA DELLE FEMMINE MUNNEZZA DI TUTTI I GENERI E IN GRANDISSIMA QUANTITA’ IN VIA LIBERTA’

PER I CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE TASSE TASSE E POI TASSE A FRONTE DEL DISSERVIZIO NELLA NON RACCOLTA DEI RIFIUTI
I CITTADINI ONESTI DI ISOLA DELLE FEMMINE NELL’ANNO 2011 HANNO VERSATO NELLE CASSE DEL COMUNE 808 MILA 624 EURO 85 CENTESINI
PREVISIONE DI BILANCIO 2011 ENTRATE TASSA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI 1.403.430
LA DIFFERENZA DI 594 MILA 805 EURI 15 CENTESIMI LA PARTE DEL LEONE 8NON PAGANTI) LA FANNO I CITTADINI AMICI PARENTI QUALCHE CONSIGLIERE COLLETTORI DI VOTI ……….
UN ESEMPIO PER TUTTI: L’ASSSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISCA BODY CENTER RISULTA REGOLARMENTE ISCRITTA NEI RUOLI TARSU PER UNA SUPERFICIE PARI A MQ 200
LEGGIAMO DALL’INVENTARIO DEI BENI DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE CHE L’AREA OCCUPATA DALL’ASSOCIAZIONE DILETTANTISTICA BODY CENTER DI VIA LIBERTA’ RAPPRESENTATA DALLA MOGLIE DELL’ASSESSORE ALLO SPORT DOTTOR NAPOLEONE RISO
E’ PARI A 504 MQ cinquecentoquattrometriquadri
IL COSTO DEL SERVIZIO NON RACCOLTA DEI RIFIUTI VERSATI DAL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE ALLA SOCIETA’ ATO PA 1 DI CUI SI E’ SOCI 1 MILIONE 336 MILA 185 EURO 45 CENTESIMI

TUTTI IN GALERA PER AVER QUOTIDIANAMENTE E IN MANIERA SISTEMATICA ED ORGANIZZATA FAVORITO PER MERI CALCOLI POLITICI ELETTORALI CHE una buona parte dei cittadini amici parenti portaborse cercatori di voti e……… “evitassero il pagamento della tassa della munnezza” e quando il giochetto non riusciva si faceva in modo di DIMINUIRE la superficie su cui viene calcolata la tarsu

Per favore non parlatemi del Parco delle Dune, ridotto ormai un immonnnezzaio destinato a parcheggio per i clienti del solarium parentale, fatto unicamente per impedire la realizzazione di una via che collegasse Via Martin Luther King con la spiaggia così come previsto dal Piano regolatore Generale).

ASSOCIAZIONE AGENDA ROSSA DI ISOLA DELLE FEMMINE

http://lagendarossadiisoladellefemmine.blogspot.it

 

Pianta organica Comune di Isola delibera 110 e contestazioni sindacali

 

Palermo 7 Dicembre 2007-12-17Spett:le Comune Isola delle Femmine

Oggetto:Deliberazione di G.M. n 110 del 5.11.07 recante “Rideterminazione dotazione organica” e provvedimenti applicativi. Diffida

Con la presente la CGIL FP denuncia l’antisidacalità delle condotta tenuta dal Comune di isola delle Femmine e formula diffida a revocare, con effetto immediato, la deliberazione di G.M. 110 del 5.11.07, recante approvazione della rideterminazione della dotazione organica, nonché ogni atto applicativo della stessa.
In particolare, la predetta deliberazione 110/2007, di cui la scrivente O.S. non è mai stata informata, non è stata preceduta dalla “previa consultazione sindacale” obbligatoria sancita dall’art 6, comma 1 del D Lgs 165/2001, come recepito dall’art 7 comma 4 del CCNL di comparto del 1/4/1999, confermato dal vigente CCNL 2002/2005.
A quanto sopra si aggiunga che la predetta deliberazione, oltre a prevedere lo smembramento dei quattro originari settori, procedura che comporterà un aggravio finanziario ingiustificato in capo all’ente, dovendosi procedere alla nomina di nuovi capi settore con attribuzione della relativa indennità di posizione e di risultato, avrà indubbie ricadute sull’andamento generale dei processi occupazionali, materia, questa, oggetto di concertazione obbligatoria ai sensi dell’art 8 lettera d del CCNL 1/4/1999.
Con la presente pertanto, la scrivente OS nel formulare richiesta di concertazione ai sensi del comma 2 dell’art 8 citato, diffida Codesto Ente a sospendere senza indugio gli effetti della deliberazione emarginata in oggetto nonché di ogni atto eventualmente nelle more adottato in attuazione della medesima.
Con l’avvertenza che, in difetto di riscontro nei termini prescritti dalla contrattazione collettiva di comparto, la scrivente si vedrà costretta a tutelare le proprie prerogative gravemente pregiudicate dalla condotta del Comune di Isola delle Femmine avanti l’Autorità Giudiziaria competente.
Il Segretario della CGIL FP Michele Palazzotto

UIL PPL SEGRETERIA AZIENDALE COMUNE ISOLA DELLE FEMMINE
Prot 10 5. dicembre 2007-12-17
AL CAPO DEL 1° SETTORE AMMINISTRATIVO
E p.c. Al Signor Sindaco
Al Segretario Comunale-Direttore Generale
Alle OOSS Aziendali
Alla RSU
Ai Lavoratori Comunali
Alla UIL FPL Segreteria Provinciale di Palermo
Oggetto: Richiesta revoca delle deliberazioni del capo del 1° Settore amministrativo n 387-388 e 389 del 16.11.07 riguardanti la indizione di procedure selettive per progressioni verticali per posti diversi.
Con le determinazioni in oggetto si è proceduto alla indizione di selezioni ai sensi dell’art 4 del CCNL 31.3.1999 per il passaggio dalla categoria A alla B e dalla categoria C alla D, ma non anche per il passaggio dalla categoria B alla C, come previsto dalla deliberazione della GM 44 del 6.4.2007, modificata dalla deliberazione n 49 del 16.4.2007 che approva il programma dei fabbisogni del personale prescritto dall’art 39 della legge 449/97.
Si nota prioritariamente che il richiamo, contenuto nei rispettivi avvisi di selezione approvati ed allegati alle determine in oggetto, all’art 26 del CCDI approvato dalla D.T nella seduta del 7.12.1999, che regolamenta alcuni aspetti della procedura selettiva, invalida per ciò stesso il provvedimento dal momento che il CCDI/199 ha cessato di esistere a seguito dell’entrata in vigore del nuovo CCDI sottoscritto dalla D.T. del 5 maggio 2006 il quale al riguardo non prevede nulla se non che l’Ente deve prioritariamente concordare con le OO.SS. le procedure selettive per il passaggio dei dipendenti alla categoria immediatamente superiore, procedure che dovranno essere poi recepite con provvedimento dell’organo esecutivo, come infatti è stabilito dagli art 4 e 16 comma 2 lettera a del CCNL del 31.3.99 secondo cui i criteri generali della disciplina dello svolgimento delle selezioni per i passaggi tra categorie debbono essere adottati dal Comune previa espressa e specifica concertazione con le OO.SS.
Non risulta però che ciò sia mai compiutamente avvenuto né che sia stato adottato apposito Regolamento. Rimane in vigore il Regolamento degli Uffici e servizi che disciplina agli art 96 e seguenti soltanto concorsi interni per i titoli datati addirittura in epoca anteriore al CCNL del 31.3.99 norme rimaste pressoché invariate anche dopo le modifiche apportate nel 2002, alle quali tra l’altro non è stata data completa applicazione, e comunque da modificare per quanto sopra esposto.
Manca inoltre l’assunzione dell’impegno di spesa che deve essere obbligatoriamente previsto in quanto le selezioni fanno parte della priorità per l’anno in corso stabilite dal programma di fabbisogno del personale di cui alla deliberazione della G.M. suddetta procedura che viene invece rinviata ad un momento successivo, e cioè all’atto di inquadramento sulla base della disponibilità finanziarie dell’Ente.
Per questi motivi si invita la S.V. ai sensi dell’art 10 comma 3 del vigente CCDI a volere revocare gli atti indicati in oggetto ed a riproporli dopo concordati con le OO.SS i criteri di cui sopra e dopo il loro recepimento nell’ordinamento comunale
Il Segretario Aziendale

AL SIGNOR SindacoE p.c. al Signor Direttore Generale
E p.c. Commissione di Garanzia per la Trasparenza Raccomandata Ric Rit
L’imparzialità delle Pubbliche Amministrazioni e la verifica
delle situazioni patrimoniali
Via generale Magliocco 46
90141 Palermo
E p.c.Alle OO.SS. Aziendali
E p.c. Alla U.I.L. F.P.L. Segreteria Provinciale di Palermo

Oggetto: Incarico di responsabile posizione organizzativa 1° Settore

La S.V. ponendo fine all’anomala situazione protrattasi dal 2002 ad oggi, dell’affidamento cioè della posizione di Capo del 1° Settore Amministrativo e delle relative funzioni dirigenziali al Direttore Generale, che l’Assessorato Regionale famiglia e politiche sociali in casi analoghi in latri Comuni ha giudicato sempre illegittimo e tale da comportare l’annullamento di tutti gli atti adottati, senza pensare minimamente a definire prioritariamente la situazione organizzativa dell’Ente con il ripristino almeno dei Settori originariamente istituiti negli anni 90, poi moltiplicati all’iverosimile ed infine in gran parte assurdamente cancellati con grave danno per l’efficienza dei servizi, ha posto in essere a parere della scrivente O.S. una altrettanta anomala situazione illegittima, e cioè quella di affidare il 1° megasettore amministrativo intuitu personae senza alcun rispetto delle regole di correttezza amministrativa e senza operare alcuna comparazione, fatto che mortifica la professionalità e le aspettative di tutti quei dipendenti che in passato analoga attività di capo Settore avendo anche maggiori titoli e requisiti professionali dell’attuale beneficiaria, così come già avvenuto in occasione della esemplare copertura del posto di Comandante VV.UU. e dell’attribuzione allo stesso delle funzioni dirigenziali.
Si rappresenta intanto che il vigente regolamento sull’ordinamento degli Uffici e dei servizi non è conforme a norma essendo stato modellato su un regolamento di grosse città dove, tanto per fare un esempio, le funzioni dei Capi Settori coincidono con quelle dei Dirigenti e non è pertanto applicabile a questo Comune ed è totalmente da ridefinire.
Si rappresenta inoltre che la S.V. non poteva nominare, come ha fatto, trattandosi di un atto di gestione, il Capo del 1° Settore, posto vuoto che andava coperto prima dell’attribuzione delle funzioni dirigenziali in base alle previste normali procedure e men che meno poteva nominare responsabile del 1° Servizio (posto anch’esso vuoto) lo stesso Capo del 1° Settore, intendosi assorbita la funzione di Capo Servizio da quella del capo Settore, finché il posto è vuoto o non assegnato, non potendosi concentrare nella stessa persona le funzioni di controllore e controllato od essere contemporaneamente capo e dipendente di se stessi.
Si evidenzia ancora la mancata determinazione del quantum e la mancata assunzione del relativo impegno di spesa.
Si fa presente infine che nei piccoli Comuni la normativa applicabile è soltanto quella derivante dall’art 11 del CCNL 31/3/199 e dall’art 15 del CCNL 22/1/2004 che consente l’affidamento delle funzioni dirigenziali esclusivamente ai titolari di posizioni apicali formalmente attribuite mediante regolari e formali coperture dei relativi posti ai sensi di legge.
Per quanto sopra evidenziato, si invita la S.V. a revocare la propria determinazione n 13 del 28.6.07 ed a concertare con le OOSS il ripristino dell’originario assetto organizzativo, composto da circa 6 settori, che si continua a ritenere molto equilibrato ed in linea con la maggior parte dei Comuni, compresi quelli viciniori, oppure l’adozione di un nuovo modello organizzativo con la copertura dei posti di Capo Settore che si andranno a prevedere e con l’attribuzione agli stessi delle funzioni dirigenziali.
Diversamente verranno intraprese tutte le iniziative volte all’annullamento dell’atto di che tratasi ed alla continua ed instancabile sensibilizzazione perché si pervenga in tempi brevi ad una nuova e razionale struttura organizzativa.

AL SIGNOR Sindaco 24.7.07
E p.c. al Signor Direttore Generale
E p.c. Commissione di Garanzia per la Trasparenza Raccomandata Ric Rit
L’imparzialità delle Pubbliche Amministrazioni e la verifica
delle situazioni patrimoniali
Via generale Magliocco 46
90141 Palermo
E p.c.Alle OO.SS. Aziendali
E p.c. Alla U.I.L. F.P.L. Segreteria Provinciale di Palermo

Oggetto: Determina del Sindaco n 18 del 5.7.07
Non comprendiamo perché la S.V., abbia adottato l’atto in oggetto indicato, atto di pura gestione amministrativa, non avendone la competenza e rendendolo nullo di pieno diritto.
La invitiamo pertanto a revocarlo e a farlo adottare a chi di competenza, previa definizione dei criteri generali per il conferimento delle mansioni superiori.
Si coglie l’occasione per ricordare che contestualmente alla nomina, e comunque entro novanta giorni dalla data in cui i dipendenti verranno adibiti a svolgere mansioni superiori, dovranno essere avviate le procedure per la copertura dei corrispondenti posti vacanti di organico, ai sensi dell’art 56 del D.Lgs 29/1993 e successive modificazioni e dell’art 8 del CCNL 14/9/2000, trasfusi nellart 12 del Regolamento degli Uffici e dei servizi comunali.

AL SIGNOR Sindaco 24.7.07
E p.c. al Signor Direttore Generale
E p.c. Commissione di Garanzia per la Trasparenza Raccomandata Ric Rit
L’imparzialità delle Pubbliche Amministrazioni e la verifica
delle situazioni patrimoniali
Via generale Magliocco 46
90141 Palermo
E p.c.Alle OO.SS. Aziendali
E p.c. Alla U.I.L. F.P.L. Segreteria Provinciale di Palermo

Oggetto: Determina del Sindaco n 16 del 3.7.07

Non comprendiamo perché la S.V., abbia adottato l’atto in oggetto indicato soltanto per il Capo 3°Settore Tecnico e non anche per i capi degli altri Settori, che ci risultano anch’essi privi di supplenti “pro-tempore”.
La invitiamo pertanto a provvedere.

AL SIGNOR Sindaco 24.7.07
E p.c. al Signor Direttore Generale
E p.c. Commissione di Garanzia per la Trasparenza Raccomandata Ric Rit
L’imparzialità delle Pubbliche Amministrazioni e la verifica
delle situazioni patrimoniali
Via generale Magliocco 46
90141 Palermo
E p.c.Alle OO.SS. Aziendali
E p.c. Alla U.I.L. F.P.L. Segreteria Provinciale di Palermo

Oggetto: Deliberazione G.M. 69 del 29.6.2007 Indirizzi gestionali per la stabilizzazione del personale precario (Legge 296/2006-Finanziaria 2007)

Non comprendiamo perché la G.M.., abbia adottato l’atto in oggetto indicato, dal momento che nel Comune non vi è personale precario subordinato o parasubordinato, riconducibile alla fattispecie prevista dalla normativa in oggetto, da stabilizzare.
A meno che non si voglia fare riferimento ai n 2 professionisti tecnici legati al Comune da rapporti professionali. Ma essi non rientrano assolutamente nella ipotesi prevista dalla legge, non possedendo i requisiti richiesti per la stabilizzazione.
Il loro infatti è soltanto un rapporto professionale, non di lavoro flessibile.
Da liberi professionisti esercitano infatti una propria attività professionale, contestualmente al rapporto che li lega al Comune, sulla base della loro iscrizione a specifici ABI PROFESSIONALI, essendo titolari di partita IVA e rilasciando per la loro attività e prestazioni regolari fatture.
Si invita pertanto la S.V. a fare revocare l’atto suddetto.

DELIBERAZIONE GIUNTA COMUNALE N 70 DEL 3.7.07 ESECUZIONE IMMEDIATA
Oggetto Bilancio 2007 Definizione degli indirizzi operativi per lo sviluppo dei provvedimenti gestionali relativi alle attività istituzionali del comune, individuazione dei capitoli di spesa affidati alla gestione dei responsabili dei settori.
Su disposizione del Sindaco il Direttore Generale sottopone alla Giunta Comunale la seguente proposta avente per oggetto: Bilancio 2007 Definizione degli indirizzi operativi per lo sviluppo dei provvedimenti gestionali relativi alle attività istituzionali del comune, individuazione dei capitoli di spesa affidati alla gestione dei responsabili dei settori.
IL DIRETTORE GENERALE
Vista la deliberazione consiliare 19 del 7.6.07 con la quale è stato adottato il bilancio di pervisione 2007, ed i relativi allegati;
Visto l’art 107 comma 1 del D.Lgs 18.8.2000 n 267 che prevede “Spetta ai dirigenti la direzione degli uffici e dei servizi secondo i criteri e le norme dettati dagli statuti e dai regolamenti.. Questi si uniformano al principio per cui i poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo spettano agli organi di governo, mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.
Richiamato l’art 4 comma 2 del D Lgs 30.2.2001 n 165, laddove dispone: “Ai dirigenti spetta l’adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Essi sono responsabili in via esclusiva dell’attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati.
Visto l’art 169 del D.Lgs 267/2000, secondo cui “1 Sulla base del bilancio di previsione annuale deliberato dal consiglio, l’organo esecutivo definisce, prima dell’inizio dell’esercizio, il pianon esecutivo di gestione, determinando gli obiettivi di gestione ed affidando gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei Servizi. 2 Il piano esecutivo di gestione contiene una ulteriore graduazione delle risorse delle entrate in capitoli, dei servizi in centri di costi e degli interventi in capitoli. 3 L’applicazione dei commi 1 e 2 del presente articolo è facoltativa per gli enti locali con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti e per le comunità montane”;
Ritenuto necessario, seppure questo Comune consta di una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, avvalersi della facoltà di dotarsi del PEG, in quanto trattasi di uno strumento dei principi dell’ordinamento vigente in tema di enti locali;
Visto l’allegato Piano Esecutivo di Gestione, proposto dal Direttore Genrale ai sensi dell’art 108, comma 1 del D.Lgs 267/2000, predisposto ai sensi del successivo art 169, comprendente, per ogni centro di responsabilità, l’elenco dei relativi centri di costo, centri gestori, obiettivi gestionali, capitoli di spesa e di entrata, assegnazione delle risorse umane, attribuzione delle risorse strumentali e dei beni patrimoniali e livelli di attività previsti;
Dato atto che gli “obiettivi gestionali” contenuti nell’allegato PEG sono stati concordati con il Direttore Generale con i responsabili dei centri di responsabilità, e sono da ritenersi a tutti gli effetti validi quali “Piano dettagliato di obiettivi” ai sensi del conbinato disposto dell’art 108 comma 1 con l’art 197 comma 2 lettera a) del D.Lgs 267/2000;
Dato altresì atto che nel sopraccitato piano gli obiettivi sono individuati i risultati che l’amministrazione intende cogliere mediante l’opera di attuazione del PEG da parte dei responsabili dei servizi;
Preso atto della riforma generale relativa all’ordinamento contabile e finanziario, nonché all’ordinamento delle autonomie locali, con particolare riferimento al disegno di separazione dei ruoli tra organi politici (Giunta) ed organi tecnici (responsabili dei settori) e ritenuto quindi il Piano esecutivo di gestione strumento non unicamente finanziario, ma di programmazione;
Ritenuto, per quanto sopra evidenziato, di individuare quali responsabili della gestione del PEG e del conseguimento dei risultati previsti i seguenti responsabili di settori:
Sig Pirrone Nunzia responsabile del Settore 1° Amministrativo incaricato con D.S. n 13 del 28 giungno 2007;
Rag Biagio Fontanetta responsabile del 2° Settore Economico Finanziario incaricato con D.S. n 6 del 28 febbraio 2002;Arch D’Arpa Sandro responsabile del 3° Settore Tecnico incaricato con D.S. n 32 del 16.11.2005;
Signor Croce Antonio responsabile del Settore 4° Polizia Municipale incaricato con D.S. 53 del 29.12.2003;Dato atto che ai sensi dell’art 177 del già citato D.Lgs 267/2000 “1 Il responsabile del servizio, nel caso in cui ritiene necessaria una modifica della dotazione assegnata per sopravvenute esigenze successive all’adozione degli atti di programmazione, propone la modifica con modalità definite dal regolamento di contabilità;
Precisato che le spese continuative e ricorrenti, derivanti da delibere consiliari o di giunta e da contratti saranno effettuate dai responsabili dei servizi a valere sui fondi ad essi assegnati;
Visto il vigente regolamento di contabilità;
PROPONE
1)Di approvare il Piano Esecutivo di gestione allegato alla presente deliberazione definito per ciascuna risorsa ed intervento in capitoli e in articoli, in conformità con il bilancio di previsione 2007 (allegato A);
2)Di affidare ai responsabili dei servizi indicati in premessa la realizzazione degli obiettivi unitamente alle risorse necessarie;
3)Di autorizzare i responsabili dei settori adottare atti di gestione relativi ad attività istituzionali connesse a funzioni e compiti che il comune deve obbligatoriamente svolgere o che devono essere necessariamente sviluppate in modo continuativo, nel rispetto degli indirizzi individuati in premessa;
4)Di decidere che ciascun responsabile di servizio provvederà, altresì, all’attivazione delle procedure di acquisizione delle entrate di propria competenza, fornendo comunicazione al settore bilancio per la conseguente annotazione nelle scritture contabili;
5)Dare atto che le spese relative al personale ed all’ammortamento mutui allocate in ciascun centro di responsabilità vengono gestite per specifica competenza rispettivamente dal centro di responsabilità Personale e dal centro di responsabilità Bilancio e Programmazione Finanziaria;
6)Di stabilire che le variazioni contabili al bilancio ed al PEG e le relative modifiche agli stanziamenti sia in diminuzione che accrescitive costituiscono automatica modifica delle assegnazioni di fondi ai dirigenti;
7)Di riservarsi ulteriori integrazioni e puntualizzazioni qualora nel corso della gestione se ne verifichi la necessità.
Pareri ai asnsi degli art 151 art 153 c 4 del D.lgs 267/200
Ai sensi e per gli effetti dell’ art 151 si esprime parere favorevole sulla regolarità contabile, si attesta inoltre ai sensi dell’art 153 comma 4 la veridicità delle previsioni di entrata e la compatibilità delle previsioni di spesa, avanzate dai vari servizi iscritti nel bilancio di previsione anno 2007-12-12
http://isoladellefemminelibera.blogspot.com/2007/12/isola-delle-femmine-il-sindacato-stoppa.html

COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE
Provincia di Palermo
DETERMINAZIONE DEL SINDACO
N°26 DEL 20 luglio 2009
OGGETTO: “Nomina incaricato per la sostituzione in caso di assenza o impedimento temporaneo dei responsabili di settore.
IL SINDACO
Vista
la propria determinazione n.15 del 22 giugno 2009 con la quale, tra l’altro, sono stati conferiti  gli incarichi delle posizioni organizzative e, in particolare, l’incarico di responsabile del 3° settore all’arch. D’Arpa Sandro;
Considerato  che si rende necessario individuare un dipendente di pari categoria cui affidare  l’incarico per la sostituzione in caso di assenza o impedimento temporaneo del responsabile del settore 3° “tecnico-urbanistico”;
Visto  il Regolamento degli Uffici e dei servizi comunali, come rielaborato con deliberazione della  G.C. n. 29 del 14/02/2002;
Visto,  in particolare gli artt.20 e 23 del medesimo Regolamento che prevedono specificatamente la  nomina del sostituto del responsabile del settore e la corresponsione dell’indennità di posizione per il periodo di sostituzione;
Ritenuto  di dover incaricare e sostituire in caso di assenza o impedimento del Responsabile del 3°  Settore Tecnico Arch. Sergio Valguarnera;
Ritenuto , altresì, di dover in via temporanea assicurare la sostituzione del Responsabile del Settore  Amministrativo Sig. Nunzia Pirrone, alla quale è stato concesso un periodo di congedo ordinario dal 22 luglio al 07 agosto c.a.;
D E T E R M I N A
INCARICARE
ai sensi degli artt. 20 e 23 del Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei  Servizi comunali, approvato con deliberazione della G.C. n.29 del 14/02/2002, della sostituzione del Responsabile del 3° Settore Arch. Sergio Valguarnera;
INCARICARE
in via provvisoria e temporanea il Segretario Comunale dott. Manlio Scafidi
della sostituzione della Sig.ra Nunzia Pirrone Responsabile del Settore Amministrativo dal 22 luglio al 07 agosto c.a.;
STABILIRE
che ai medesimi dipendenti spetta la retribuzione di posizione per il periodo di  supplenza come previsto dall’art.23 del citato Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi comunali.
Il Sindaco
Prof. Gaspare Portobello
http://www.comune.isoladellefemmine.pa.it/archivio12_atti-pubblici_0_259_154_1.html
COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE Provincia di Palermo
DETERMINAZIONE DEL SINDACO N.22 DEL 06 LUGLIO 2009
OGGETTO: “Conferimento incarichi di Responsabile di Servizio.
IL SINDACO
Visto il Regolamento degli Uffici e dei servizi comunali, come rielaborato con deliberazione della G.C. n. 29 del 14/02/2002;
Considerato che, con il medesimo Regolamento, la struttura organizzativa del Comune è articolata in n. 8 settori di cui alla deliberazione della G. C. n. 110 del 5/11/2007;
Visti gli articoli 20, 22, 23 e 26 del medesimo Regolamento che disciplinano le modalità e i criteri per il conferimento dell’incarico di responsabile di Settore e di Servizio;
Ritenuto, pertanto, di dover conferire ai dipendenti sotto elencati l’incarico di Responsabile di Servizio:
· Bruno Giuseppe – Responsabile “Stato Civile e Leva”- 1° Settore; ·
Bruno Maria Laura – Responsabile “Viabilità”- 4° Settore;
· Costanza Calogera – Responsabile “Pubblica Istruzione, Cultura, Sport e Turismo – ” 1° Settore;
· D’Amico Gabriella – Responsabile “Biblioteca Comunale” 1° Settore;
· Fontanetta Biagio – Responsabile “Gestione Risorse Finanziarie” 2° Settore;
· Giordano Pietro – Responsabile “Segreteria del Sindaco” 1° Settore;
· Notarstefano Rosina – Responsabile “Attività Socio-Assistanziali” 1° Settore; · Noto Antonio – Responsabile “Manutenzione – Servizi Cimiteriali” 5° Settore; · Simanella Vincenzo – Responsabile “Ufficio Protocollo ed Albo Pretorio” 1° Settore;
· Terreno Giuseppe – Responsabile “Anagrafe, Elettorato, Censimenti e Autenticazioni” 1° Settore;
· Valguarnera Sergio – Responsabile “Urbanistica ed Edilizia Privata” 3° Settore;
D E T E R M I N A CONFERIRE per i motivi espressi in narrativa, ai sensi degli artt. 20, 22, 23 e 26 del Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi comunali, approvato con deliberazione della G.C. n.29 del14/02/2002, gli incarichi di Responsabile del Servizio ai dipendenti sotto elencati:
· Bruno Giuseppe – Responsabile “Stato Civile e Leva”- 1° Settore;
· Bruno Maria Laura – Responsabile “Viabilità”- 4° Settore; · Costanza Calogera – Responsabile “Pubblica Istruzione, Cultura, Sport e Turismo – ” 1° Settore;
· D’Amico Gabriella – Responsabile “Biblioteca Comunale” 1° Settore;
· Fontanetta Biagio – Responsabile “Gestione Risorse Finanziarie” 2° Settore;
· Giordano Pietro – Responsabile “Segreteria del Sindaco” 1° Settore;
· Notarstefano Rosina – Responsabile “Attività Socio-Assistanziali” 1° Settore; · Noto Antonio – Responsabile “Manutenzione – Servizi Cimiteriali” 5° Settore; · Simanella Vincenzo – Responsabile “Ufficio Protocollo ed Albo Pretorio” 1° Settore;
· Terreno Giuseppe – Responsabile “Anagrafe, Elettorato, Censimenti e Autenticazioni” 1° Settore;
· Valguarnera Sergio – Responsabile “Urbanistica ed Edilizia Privata” 3° Settore;
REMUNERARE i dipendenti sopra elencati, con il compenso per specifiche responsabilità previsto dall’art. 17, c.2, lett.f), del CCNL 01.04.09, nell’importo stabilito dalla D.T. nella seduta del 06.03.09.DARE ATTO che, l’impegno di spesa per il pagamento dell’indennità di cui sopra è stato assunto per l’anno 2009 con Determinazione del Responsabile del 1° Settore n.76 del 27.02.2009.
IL SINDACO Prof. Gaspare Portobello
Conferimento incarichi di Responsabile di Servizio. Atto numero 22 del 06-07-2009 Tipo di Atto: DETERMINA SINDACO Allegato: DETERMINA N. 22.pdf (12 kb)    
Settori,Servizi,Comune Isola delle Femmine,Sindacati,Elezioni Amministrative,Fontanetta,Orifici,Pirrone,Sindaco,Indennità Risultato,Voto di Scambio

MA IO RESTO COMUNISTA

“MA IO RESTO COMUNISTA”
Pasolini scrive a Ferdinando Mautino il 31 ottobre:
Caro Carlino
«Mia madre ieri mattina è stata per impazzire, mio padre è in condizioni indescrivibili: l’ho sentito piangere e gemere tutta la notte. Io sono senza posto, cioè ridotto all’accattonaggio. Tutto questo perché sono comunista. Non mi meraviglio della diabolica perfidia democristiana; mi meraviglio invece della vostra disumanità; capisci bene che parlare di deviazione ideologica è una cretineria.
Malgrado voi, resto e resterò comunista, nel senso più autentico di questa parola. Ma di che cosa parlo, io in questo momento non ho avvenire. Fino a stamattina mi sosteneva il pensiero di aver sacrificato la mia persona e la mia carriera alla fedeltà a un ideale; ora non ho più niente a cui appoggiarmi. Un altro al mio posto si ammazzerebbe; disgraziatamente devo vivere per mia madre» [29]. Vi auguro di lavorare con chiarezza e passione; io ho cercato di farlo. Per questo ho tradito la mia classe e quella che voi chiamate la mia educazione borghese; ora i traditi si sono vendicati nel modo più spietato e spaventoso. E io sono rimasto solo col mio dolore mortale di mio padre e mia madre.

Ti abbraccio Pier Paolo

.

Amore, ASSASSINIO, CINEMA, GAY, musica, PASOLINI, PELOSI, PIVANO FERNANDA, poesia, RAGAZZI DI VITA, SCRITTI CORSARI, TEATRO

La Kupola della politica a Isola delle Femmine

La Kupola della politica a Isola delle Femmine

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello, la campagna elettorale che l’ha vista “vittorioso” ancora una volta da “Sindaco” (non parliamo da “Assessore” carica ricoperta sin da quando aveva i calzoni corti), dicevamo la campagna elettorale dovrebbe esser finita, ahimè come gli esami di Eduardo De Filippo sembra non aver fine, anzi!

Quotidianamente ormai, i Cittadini di Isola delle Femmine devono sopportare il Vostro spettacolo nel fare a gara a chi la dice più lunga, a chi la spara più grossa ed in maniera veramente indecorosa sembra avere la meglio chi urla più forte. La sua Signor “Sindaco” unita a quella del geologo “Cutino” dr. Marcello e ai “Salvatori di Paese” sta’ diventando una vera e propria dissenteria verbale, una MANIA la Vostra che presta poca attenzione se quello che dite, sia o meno rispettoso nei confronti di chiunque osi mettere in discussione i VOSTRI AFFARI. Il Vostro sport preferito (a parte lo jogging mattutino praticato tra l’immondizia del paese dei suoi “Assessori”) trova la sua massima espressione nella demonizzazione di chi la pensa diversamente da Voi. Così facendo,

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello, mi vado sempre più convincendo che Lei crede di parlare a Cittadini elettori smemorati che hanno dimenticato le Sue: PROMESSE dimostratesi Fasulle, i Suoi IMPEGNI dimostratosi INGANNEVOLI, i Suoi PROGETTI “ISOLA” dimostratosi progetti per Voi per i Vostri Parenti e per le vostre FAMIGGHIE.

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello, Lei con la Sua Company avete giocato in modo veramente sporco sui BISOGNI dei Cittadini li avete imbrogliati, avete raschiato il fondo del barile delle Casse Comunali, avete affossato l’intera economia locale aggravando così la crisi in cui versa la nostra Comunità di Isola.

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello i cittadini di Isola delle Femmine (seppur momentaneamente silenziosi) sono stanchi di vivere in un paese dominato da un sistema cupola affarisitico che, una volta conquistato il potere, vive solo di rendita e lascia il paese sempre nelle stesse condizioni. Un sistema cupola all’interno del quale tutto si muove per amicizie, compiacimenti, favoritismi, clientelismo e nepotismo. Un sistema promosso favorito e sostenuto da gruppi di famigghia.

Signor “Sindaco Portobello ai Cittadini di Isola è ormai chiaro anzi “trasparente” come dice il suo consigliere signor Peloso, della netta sensazione (non solo) che state dando: il Vostro primo vero obiettivo è che in questo paese nulla deve cambiare e chi prova a contrastarVi : chi prova a farlo viene denunciato, querelato, viene emarginato, messo alla gogna, denigrato, perseguitato (quando va bene).

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello i cittadini di Isola delle Femmine sentono una gran voglia di cambiare ( ricorda le scorse elezioni? Sino a febbraio nessuno avrebbe scommesso un quarto di lira su una Sua vittoria) e per questo non riescono più a sopportare Lei e la Sua company. Mi creda Signor “Sindaco” tra questi Cittadini vi sono anche quelli che hanno votato Lei e le sue false promesse.

I Cittadini onesti ed operosi di Isola delle Femmine di fronte a questo squallore in cui versa la l’amministrazione da Lei rappresentata: Pretendono moralità, trasparenza negli atti amministrativi. Pretendono capacità e senso della responsabilità per il ruolo ricoperto.

Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello i cittadini di Isola delle Femmine pretendono che Lei e la Sua company, con atti concreti respingiate le accuse che hanno visto gruppi ben individuati di rappresentati dei POTERI FORTI (un modo diverso di dire MAFIA) AVERVI FAVORITO nella vittoria elettorale delle amministrative scorse.

Attendo da Lei Signor “Sindaco” un segnale concreto volto ad impedire a gruppi di potere economico ( a noi noti) di incidere pesantemente sulle scelte politiche-amministrative. Per salvaguardare il nostro territorio dalle aggressioni urbanistiche, i Cittadini di Isola delle Femmine Le chiedono un atto di CORAGGIO: Lei si renda garante nell’ operare una seria ed efficace azione di controllo e monitoraggio sull’operato dell’Ufficio Tecnico Comunale e sulla legittimità degli atti prodotti. La pianificazione del territorio deve essere davvero utile ai Cittadini tutti di Isola delle Femmine e non solo ai SOLITI IGNOTI(o lobby elettorali o affaristi o mafiosi decida Lei).

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello Lei concorderà certamente con me nel credere essere: diritto-dovere per chiunque qualora sussistano motivi tali da offendere chiaramente (a causa della condotta di chi è stato eletto sindaco o consigliere) l’onore, l’intelligenza e la dignità dei cittadini e delle cittadine, causando loro, direttamente o indirettamente, grave “vuoto” morale, etico, culturale, sociale ed economico: battersi per spazzare via il sistema cupola affaristico che amministra solo se stesso e mette in liquidazione il futuro di un’intera popolazione.

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello, respinga le accuse di mafiosità della Sua amministrazione con atti e progetti concreti che tendano a migliorare la qualità della vita dei Cittadini di Isola delle Femmine e nel contempo capaci di offrire una possibilità di crescita economica e sociale della nostra Comunità.

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello, respinga le accuse di mafiosità della Sua amministrazione, smentendo ciò che Lei da solo e senza che nessuno Le abbia chiesto nulla, ha affermato in un consenso del Consiglio Comunale : “…Giova ricordare, peraltro, che il personaggio proprietario del bene confiscato, in occasione delle scorse elezioni politiche sosteneva il candidato della lista “Rinascita Isolana” Rosario Rappa….”. Si renderà conto da solo Signor “Sindaco” Lei ha affermato: che le elezioni amministrative scorse sono state falsate e quindi Noi cittadini TUTTI ne abbiamo avuto un danno. Per seguirLa nel Suo discorso dovremmo dire che la Sua elezione è stata “manipolata”? oppure potremmo dire “guidata”? Se si, da chi? A Lei la risposta. Però non faccia come sempre orecchie da mercante che non risponde. Guardi che attendo, anzi con i Cittadini di Isola (non stupidi) attendiamo una Sua risposta.

Rendiamo il paese più ospitale, più colorato, più pulito e libero dall’immondizia che ormai ricopre tutti i marciapiedi di Isola, attraverso la promozione e l’incentivazione della Raccolta differenziata porta a porta spinta, progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso creando una filiera dell’intero ciclo di vita dei rifiuti. (cooperative, consorzi e tutti gli strumenti che la nuova riforma gestione dei rifiuti prevede). Avere l’intelligenza di vedere nei rifiuti un’occasione di sviluppo economico e di difesa della salute dei cittadini.

Liberiamo l’intero litorale di Isola delle Femmine dai tanti “suk” che annualmente si creano sulle nostre spiagge rendendo poco gradevole e per niente vivibile questo nostro lungo, meraviglioso ed “invidiabile” litorale marino.

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello, i Cittadini di Isola delle Femmine Le chiedono un atto di CORAGGIO: tornare al buon governo della cosa pubblica, alla difesa degli interessi dell’intera comunità di Isola, ad offrire una visione al paese per fare uscire Isola delle Femmine dalla notte profonda in cui i saputelli, parolai, ambientalisti a convenienza, salvatori di paese, perfetti sconosciuti dell’ultima ora …. l’hanno impantanata per uso e consumo personale.

Caro Signor “Sindaco” Professore Gaspare Portobello Se proprio non Le riesce a sganciarsi da questi lacci e lacciuoli in cui l’hanno costretta, non le resta che un’unica possibilità spegnere la luce e rassegnare le Sue dimissioni naturalmente porti con sé anche la Sua company e alla “cupola degli affari” ci pensa la coscienza civile e democratica dell’intera cittadinanza di Isola delle Femmine.

Pino Ciampolillo

Mafia Isola delle Femmine?

Promemoria per il geologo “Assessore” dr. Marcello Cutino (ambientalista a cunvinienza )

DECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2000, n. 267 articolo 78 comma 2

2. Gli amministratori di cui all’articolo 77, comma 2, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o AFFINI sino al QUARTO GRADO. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado.
Art. 78 Affinità
L’affinità è il vincolo tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge.
Nella linea e nel grado in cui taluno è parente d’uno dei due coniugi, egli è affine dell’altro coniuge.
L’affinità non cessa per la morte, anche senza prole, del coniuge da cui deriva, salvo che per alcuni effetti specialmente determinati (434). Cessa se il matrimonio è dichiarato nullo, salvi gli effetti di cui all’art. 87, n. 4.

Sono affini di primo grado il suocero, genero e nuora. Sorella e fratello della moglie sono affini di secondo grado. La zia o lo ZIO della MOGLIE sono affini di TERZO GRADO. Il cugino della moglie o del marito è affine di quarto grado ed è quindi escluso dai benefici lavorativi.

(e come dice il Signor Presidente del Consiglio non ne parliamo più)
*Relazione Commissione Parlamentare Antimafia 1985
*Relazione che la Commissione parlamentare Antimafia approva seduta 6 dicembre 2000
*Copacabana Di Trapani Isola delle Femmine ………….
*GESTIONE beni confiscati legge 109 7 marzo 96 *PORTOBELLO CUTINO PALazzotto E IL GRUPPO Progetto destinano il bene confiscato
*Caserma dei Carabinieri Isola delle Femmine Opere Triennali
*Sequestro beni mafiosi a Isola delle FemmineMaxisequestro tra cui appartamento a Isola delle Femmine
*Ordinanza 67/R.O. 4.12.05 di Sospensione dei lavori

*ROS sequestrano 15 milioni di beni ai mafiosi tra Palermo Cinisi Carini Isola delle Femmine

*LA DEFICIENZA DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA?

Immobile sito in Isola delle Femmine Via Passaggio del Coniglio s.n.c. catasto al foglio part 632 (fonte)

I politici cambiano spesso, ma i dirigenti degli uffici tecnici restano e Cosa Nostra li utilizza per suoi interessi. Rimuovere SINDACI e CONSIGLIERI comunali in odore di mafia. Bisogna intervenire anche sugli apparati burocratici compromessi , commissariandoli e se necessario licenziare i responsabili. Accertate infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni oltre a tagliare sindaci e consigli comunali, intervenire anche sui burocrati dirigenti, avviando procedimenti che portino al licenziamento immediato, senza attendere la condanna.Queste le proposte avanzate dalla Commissione antimafia. SANATORIE LOTTIZZAZIONI VARIANTI PIANI VOLUMETRICI IL COMUNE IN MANO AI BOSS. Ancora una volta si scopre che, come nella maggior parte dei casi, i dipendenti tratti in arresto operavano nel settore dei lavori pubblici e dell’urbanistica.

I R.O.S. a Isola delle Femmine

Legge 109/96 Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati.
Art. 2-decies. – 1. La destinazione dei beni immobili e dei beni aziendali confiscati e’ effettuata con provvedimento del direttore centrale del demanio del Ministero delle finanze, su proposta non vincolante del dirigente del competente ufficio del territorio,sulla base della stima del valore dei beni effettuata dal medesimo ufficio, acquisiti i pareri del prefetto e del sindaco del comune interessato e sentito l’amministratore di cui all’articolo2-sexies Fonte legislativa
 
 
Promemoria per il “Sindaco” Prof Portobello il geologo “Assessore” dr. Marcello Cutino il V.P. C.C. geom Dionisi:
*Maxisequestro tra cui appartamento a Isola delle Femmine
*Ordinanza 67/R.O. 4.12.05 di Sospensione dei lavori
*ROS sequestrano 15 milioni di beni ai mafiosi tra Palermo Cinisi Carini Isola delle Femmine
*Licenza Edilizia 1 del 2010 Lucido Coniglio Puglisi Baldassare
*Licenza Edilizia Riso Rosaria 26 Novembre 09 Dionisi Vincenzo
*Licenze Edilizie Crivello Crivello Costanzo Sorelle Pomiero Progettista geom Impastato Giovanni Amministratore
*P.R.G. e Comparto 1 di Isola delle Femmine
*P.R.G. Isola delle Femmine e i compromessi
*P.r.g. Isola delle Femmine
*Elauto ufficio tecnico comunale prg parcheggio pubblico
*ELAUTO variante in corso d’opera
*Concessione Edilizia in variante n 4 23.2.2010 Signor Ardizzone Giorgio
*M.A.M. s.n.c. PALazzotto Pizzerie verde e Isola ecologiche
*Solemar Consorzio Turistico Siciliano
*LA DEFICIENZA DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA?
*LA CALLIOPE E GLI APPARTAMENTI
*Hotel Saracen Isola Ufficio Tecnico Comunale e………..
*in questi ultimi mesi sento parlare con sempre piu’ insistenza che …
*Isola delle Femmine l’isola felice del Sindaco Portobello
*prg fasone calliope raddoppio ferroviario la paloma riepilogo …
*Ordinanza Sindacale affidamento Raccolta Rifiuti ditta AL.TA. s.r.l.
*Mafia e Dintorni
*Circolare scioglimenti Consigli Comunali LEGGE 15 luglio 2009, n. 94

*Disposizioni Pubblica Sicurezza

E’ giusto far sapere ai cittadini di Isola delle Femmine che, grazie al comportamento ostativo del Presidente del C.C., i Consiglieri non hanno mai potuto vedere lo schema di massima del P.R.G. e l’esito degli emendamenti presentati, mentre al Presidente del C.C. venivano rilasciate dal Sindaco e dal Capo dell’Ufficio Tecnico i seguenti atti più o meno illegittimi :
§ autorizzazione edilizia in sanatoria per una piscina abusiva;
§ concessione edilizia (al padre) per completamento di un fabbricato abusivo nei 150 metri dalla battigia (nel rilievo aerofotogrammetrico del 1977 il fabbricato non esiste);
§ concessione edilizia per la costruzione di un villino bifamiliare in “lotto intercluso” ove già aveva realizzato una villa unifamiliare e piscina con un’altra concessione edilizia.
CONSIDERAZIONE FINALE : ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA E DELLE SFINGE DI SAN GIUSEPPE.
MORALE DELLA FAVOLA : ANCORA ISOLA DELLE FEMMINE E’ SENZA UN P.R.G. E LA STORIA CONTINUA

 

Per saperne di più:
 
Gli si deve riconoscere il merito all’attuale V.P. Consiglio Comunale geom Dionisi Vincenzo nell’essersi per primo fatto promotore di una battaglia contro le infiltrazioni mafiose nella Pubblica Amministrazione di Isola delle Femmine. E’ forte in noi la determinazione dell’impegno nella lotta contro ogni tipo di ingerenza affaristico-mafioso nella gestione della Cosa Pubblica, contro la spregiudicatezza nella gestione ed aggressione perpetrata ai danni di un territorio ormai devastato. Contro il mercimonio della libera espressione del voto.
 
Noi abbiamo provato a descriverla così:
 
Pubblicato da Comitato Cittadino Isola Pulita a 10.05 3 commenti

Regione Sicilia 1750 Cantieri Lavoro

Regione Sicilia 1750 Cantieri Lavoro

Regione Sicilia 1750 cantieri nei 390 Comuni della Sicilia
CataniaRegione programma 1750 cantieri nei 390 comuni della Sicilia. I comuni, in proporzione al numero di abitanti potranno avviare da un minimo di 2 fino ad oltre 12 cantieri di lavoro, ciascuno composto da 20 persone. Ampia è stata l’adesione dei Sindaci della Sicilia orientale al seminario informativo sui cantieri di lavoro organizzato dall’assessorato al Lavoro della Regione siciliana. La sala del teatro “Sangiorgi” di Catania è stata gremita a conferma dell’attesa e dell’attenzione per l’avvio di questa misura di sostegno allo sviluppo ed all’occupazione. L’incontro è stato organizzato per illustrare le iniziative intraprese e da intraprendere per la predisposizione dei progetti. I sindaci dei comuni in provincia di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna hanno partecipato al seminario. “E’ un piano che avvierà 1750 cantieri nei 390 comuni della Sicilia – ha affermato l’assessore al Lavoro, Nicola Leanza

(clicca ed ascolta l’intervista) – coinvolgendo circa 36 mila persone, per uno stanziamento complessivo di 220 milioni€. Si tratta di un’iniziativa economica importante che può rappresentare una boccata d’ossigeno per numerose famiglie”. Il direttore del dipartimento Lavoro, Alessandra Russo, nel corso della mattina affiancato dai funzionari del medesimo dipartimento, Silvia Martinico e Fabio Marino,

ha fornito chiarimenti e dato risposte a quesiti e dubbi sollevati dai Sindaci in sala. “Abbiamo voluto coinvolgere le amministrazioni comunali di tutta la Sicilia – ha aggiunto Nicola Leanza (clicca ed ascolta l’intervista) – fornendo loro l’assistenza necessaria affinché possano presentare progetti di qualita'”. I cantieri di lavoro potranno riguardare opere di miglioramento urbano ed in particolare l’esecuzione o la manutenzione straordinaria di opere di pubblica utilità appartenenti al demanio o al patrimonio dei comuni. Concluso l’incontro con i Sindaci Leanza ha tenuto un vertice con i dirigenti degli Uffici ed ispettorati del lavoro e con i responsabili dei Centri per l’impiego delle province di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna affrontando le questioni inerenti l’istruttoria delle pratiche, la selezione del personale ed i controlli da effettuare nei cantieri di lavoro. Analoga iniziativa, martedì 2 marzo, Leanza ed alcuni dirigenti del dipartimento Lavoro a Palermo, nei locali del teatro Massimo in piazza Verdi, alle 10, l’incontro con i Sindaci delle province di Palermo, Caltanissetta, Trapani ed Agrigento. A seguire la riunione con i vertici degli Uffici ed Ispettorati del lavoro e con i responsabili dei Centri per l’impiego delle medesime province. La scadenza del bando di finanziamento dei cantieri di lavoro è stata prorogata al 10 marzo.

 

CANTIERI LAVORO REGIONE SICILIA

*Regione Sicilia 1750 Cantieri Lavoro
*APPROVATI CANTIERI DI LAVORO
*Cantieri di Lavoro Regione Sicilia
*Direttori Cantieri lavoro
*Graduatoria Operai Comuni Criteri e Procedure

APPROVATI CANTIERI DI LAVORO Isola delle Femmine
Maxisequestro tra cui appartamento a Isola delle Femmine
Ordinanza 67/R.O. 4.12.05 di Sospensione dei lavori
ROS sequestrano 15 milioni di beni ai mafiosi tra Palermo Cinisi Carini Isola delle Femmine
Licenza Edilizia 1 del 2010 Lucido Coniglio Puglisi Baldassare
Licenza Edilizia Riso Rosaria 26 Novembre 09 Dionisi Vincenzo
Licenze Edilizie Crivello Crivello Costanzo Sorelle Pomiero Progettista geom Impastato Giovanni Amministratore
P.R.G. e Comparto 1 di Isola delle Femmine
P.R.G. Isola delle Femmine e i compromessi
P.r.g. Isola delle Femmine
Elauto ufficio tecnico comunale prg parcheggio pubblico
ELAUTO variante in corso d’opera
Concessione Edilizia in variante n 4 23.2.2010 Signor Ardizzone Giorgio
M.A.M. s.n.c. PALazzotto Pizzerie verde e Isola ecologiche
Solemar Consorzio Turistico Siciliano
LA CALLIOPE E GLI APPARTAMENTI
Hotel Saracen Isola Ufficio Tecnico Comunale e………..
in questi ultimi mesi sento parlare con sempre piu’ insistenza che …
Isola delle Femmine l’isola felice del Sindaco Portobello
prg fasone calliope raddoppio ferroviario la paloma riepilogo …
Ordinanza Sindacale affidamento Raccolta Rifiuti ditta AL.TA. s.r.l.
Mafia e Dintorni
Tutela e miglioramento qualità ambiente servizio idrico integrato 2007 2013
LEGGE 15 luglio 2009, n. 94 Disposizioni in materia di sicurezza pubblica. (09G0096) (Suppl. Ordinario n. 128)
5 aprile 2010 Manifestazione a Isola delle Femmine
Pubblicato da Comitato Cittadino Isola Pulita a 06.54

Post Navigation